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Superbonus, report indica impatto sul PIL italiano di 3 punti percentuale

Il Superbonus porterà a un incremento occupazionale di 100 mila addetti, e l’impatto sul Prodotto Interno Lordo italiano sarà di 3 punti percentuali. Questi e altri dati sono stati raccolti e pubblicati in un comunicato dall’agenzia per il lavoro Orienta.

Il report analizza in particolare gli effetti sul mercato del lavoro e sulle professionalità che saranno maggiormente coinvolte dall’ormai famosa iniziativa del Governo.

Secondo l’osservatorio di Orienta, i settori e gli ambiti che saranno più coinvolti dal Superbonus saranno soprattutto quelli dell’edilizia e settori collegati, come l’ambito assicurativo, gli esperti e consulenti fiscali e legali, le società di progettazione e manutenzione, società finanziarie, amministratori di condominio, commercialisti. Nello specifico le professioni più richieste sono: periti industriali e termotecnici, collaudatori, ingegneri, geologi, cappottisti, progettisti impianti tecnologici, e altre figure connesse.

Analizzando i dati macro, si stima un impatto sul PIL di 3 punti percentuali con una crescita di 63 miliardi di euro, e una media di incremento occupazionale di 100 mila addetti l’anno compreso l’indotto (stima Ance, Associazione nazionale dei costruttori).

Nel dettaglio, l’agenzia in queste ultime settimane ha registrato percentuali di aumento di richieste di alcune tipologie di lavoratori legati in qualche modo all’agevolazione, tra cui: elettricisti (+ 13%), idraulici (+8%), caldaisti (+6%), operai edili e produzione materie edili (+6%), ingegneri (+5%), amministrativi (+4%), geometri (+3%), serramentisti (+3%), termoidraulici (+3%), carpentieri (+ 3%), contabili (+3%). Si prevede, inoltre, per il 2021 un impatto con percentuali a due cifre.

«Il superbonus del 110% sul valore delle ristrutturazioni edilizie, sia a livello infrastrutturale che per l’edilizia residenziale, avrà un forte impatto sullo sviluppo economico del paese e l’intero settore delle costruzioni svolgerà un ruolo significativo come traino della ripresa con evidenti impatti positivi sul piano occupazionale.» – afferma nel comunicato Giuseppe Biazzo, amministratore delegato Orienta – «Il mercato del lavoro del comparto, compreso tutto l’indotto e i settori collegati, trarranno un enorme beneficio sia in termini quantitativi, con oltre 100 mila nuovi occupati l’anno, ma anche in termini qualitativi, tenuto conto dell’impatto sulle politiche energetiche e ambientali, il ricorso a nuove tecnologie e la conseguente domanda di profili professionali maggiormente qualificati».

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