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Superbonus, con il milleproroghe arriva la norma per chi è indietro con i lavori

Con il decreto milleproroghe all’esame del consiglio dei ministri di oggi, sarà inserita una norma anti-elusiva che renderà più difficile accedere al bonus del 75 per cento per abbattere le barriere architettoniche negli edifici. Con lo stesso decreto – specifica un lancio dell’agenzia Ansa – dovrebbe invece essere consentito di presentare un quarto Sal straordinario (stato di avanzamento lavori), che consentirebbe di scaricare fino ai primi giorni del nuovo anno le fatture relative a lavori sui quali si era rimasti indietro.

La stretta sul bonus barriere architettoniche nasce dal fatto che negli ultimi mesi all’Agenzia delle Entrate hanno registrato un’impennata dei crediti registrati sulla piattaforma informatica legati a questa detrazione. Più di un condominio starebbe “approfittando” delle norme, magari per rifare l’ascensore o rimettere a posto le scale. Anche per il bonus barriere architettoniche, insomma, nel milleproroghe dovrebbero essere inseriti nuovi paletti per fare in modo che l’incentivo sia ricondotto alla sua funzione originale.

Il Sal (Stato avanzamento lavori) straordinario

L’altra novità riguarda invece chi è rimasto indietro nei lavori e rischia di vedersi ridurre il Superbonus dal 110 al 70% anche per lavori effettuati ne 2023. Sul tavolo ci sono diverse proposte. Una è targata Fratelli d’Italia, ed è stata elaborata dal relatore della manovra Guido Quirino Liris. Prevede la possibilità di chiudere tutti i lavori effettuati nel 2023 con un Sal (stato di avanzamento lavori) straordinario entro il 31 dicembre, con la possibilità di caricare le fatture sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate fino al 12 gennaio. Questo perché il 110% permette di pagare i lavori in sole tre tranche (Sal, appunto): una per il primo 30 per cento di opere, una per il secondo 30 per cento, e una a saldo. Chi al 31 dicembre di quest’anno non avesse raggiunto una di queste percentuali minime, si vedrebbe costretto a “scontare” al 70 per cento anche lavori del 2023.

Il Sal straordinario eviterebbe questo pericolo. Il milleproroghe, o il decreto ad hoc sul Superbonus, dovrebbe risolvere anche altri due problemi. Il primo è il rischio di accertamenti fiscali, con la conseguente restituzione degli sgravi, per i condomini che non hanno terminato i lavori e non hanno ottenuto il salto di due classi energetiche richiesto dal Superbonus. Su questo punto è attesa una sorta di “sanatoria” che eviti ai contribuenti di dover rimborsare lo Stato.

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