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Rinnovabili, Cappelletti (M5S): “Comunità energetiche ancora al palo, inspiegabile vaghezza ministero su trattativa”

Riguardo all’emanazione dei decreti attuativi per la realizzazione delle comunità energetiche, riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota dell’Onorevole Enrico Cappelletti, Membro Commissione Industria alla Camera dei Deputati (Gruppo Movimento 5 Stelle).

Aspettiamo da mesi l’emanazione dei decreti attuativi per la realizzazione delle comunità energetiche, ci hanno dato per certo l’avvio delle procedure di prenotifica alla Commissione europea, sostengono di aver sostenuto proficui scambi con Bruxelles sullo schema incentivante. Sta di fatto che ad oggi di concreto non abbiamo ancora nulla. Come si è espressa la Commissione? Ha forse sollevato criticità che ostacolano il raggiungimento di un accordo? Ci piacerebbe sapere perché un provvedimento molto atteso, in forte ritardo rispetto ai tempi originariamente previsti e strategico per sostenere la crescita e la competitività delle PMI italiane sia ancora al palo. Sono in migliaia, tra cittadini, imprese, associazioni, enti locali e molti altri, in attesa, ormai da 8 mesi, di certezze sull’implementazione dei meccanismi di incentivazione”.

In data 13 settembre il Ministro Fratin ha ripetuto l’ennesima tiritera che mancano pochi giorni per chiudere il decreto. Lo stesso Ministro che non ha avuto alcuna esitazione ad agevolare le autorizzazioni per gli impianti di rigassificazione o a mettere la quarta sul nucleare, ma che sulle comunità energetiche continua a mantenere un inspiegabile e dannoso mistero sulla trattativa. È forse utile ricordare al Ministro che le comunità energetiche nascono da un procedimento partecipato in cui tutte le forze parlamentari ne hanno riconosciuto all’unanimità benefici e opportunità. Chiediamo al Ministro un maggiore impegno e soprattutto maggiore trasparenza per superare le divergenze con la Commissione, anche perché entro il 2026 devono essere ben impiegati i 2,2 miliardi del PNRR a esse dedicati e rischiamo di arrivare tardi“.

 

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