Sono circa 11 milioni le tonnellate di CO2 emesse nel corso dell’anno dalla compagnia di spedizioni marittime Mediterranean Shipping Company (MSC), secondo i dati ufficiali sulle emissioni. La classifica delle imprese più “fossili” è occupata da centrali a carbone e dalla compagnia aerea low-cost Ryanair – al decimo posto. È questa la sintesi dello studio di Transport & Environment (T&E), secondo un comunicato diffuso da Kyoto Club.
Il rapporto indica che MSC sarebbe l’ottavo emittente più pesante se il settore marittimo facesse parte del sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE (ETS). La sua flotta di container che trasporta merci e beni di consumo, che vanno dall’elettronica e frutta fresca a vestiti e giocattoli, figura tra le principali 10 società inquinanti a livello europeo.
Nel complesso il trasporto marittimo lo scorso anno, con le navi container da e verso l’Europa, ha emesso oltre 139 milioni di tonnellate di CO2: questo significa che se il settore del trasporto marittimo fosse un paese, sarebbe l’ottavo inquinatore più grande dell’Unione Europea. E fatto ancora più grave – sottolinea il comunicato di Kyoto Club – è che la navigazione, sia per le merci che per le grandi navi da crociera, è l’unico settore senza obbligo di riduzione delle emissioni di CO2 e non paga per il suo inquinamento da carbonio.
Inoltre il settore marittimo è esonerato dal diritto della UE dal pagamento di tasse sul suo combustibile, che si traduce in una sovvenzione effettiva del valore di 24 miliardi di euro all’anno, come ha stimato il rapporto di T&E. Questi numeri – riporta Kyoto Club – dimostrano il peso ambientale negativo per le emissioni di CO2 del trasporto marittimo e gli ingiustificati privilegi di cui gode il settore che non viene indotto a cambiare, a ridurre le emissioni ed a contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti.
Secondo la responsabile di T&E per l’Italia, Veronica Aneris, “non è più possibile continuare ad ignorare l’impatto ambientale delle navi. È tempo, per il settore marittimo, di fare la sua giusta parte nella mitigazione del cambiamento climatico. I governi nazionali devono supportare l’impegno annunciato dalla Presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, e dal Parlamento UE, a portare le emissioni climalteranti delle navi all’interno del sistema ETS per rendere possibile il raggiun-gimento dell’Accordo di Parigi sul clima.”