A causa del coronavirus, la riduzione delle emissioni di CO2 potrebbe essere di almeno il 4% secondo le stime preliminari di Carbon Brief. Il più abbondante calo mai osservato nella storia recente. Una nuova analisi pubblicata dal portale inglese, specializzato in cambiamenti climatici, fornisce una stima iniziale di quella che potrebbe essere la riduzione nel 2020.
Riassumendo le analisi di Carbon Brief, si prevede un calo annuale delle emissioni nell’ordine di 1,6 miliardi di tonnellate di CO2, una riduzione cioè del 4% circa rispetto al 2019. In sostanza, il 2020 potrebbe segnare il più abbondante calo delle emissioni inquinanti mai osservato finora nella storia recente.
Le stime di Carbon Brief si basano su cinque “collezioni” di dati che riguardano le emissioni di CO2: il settore petrolifero globale, le intere economie di Cina e Stati Uniti, il sistema ETS europeo, e l’India ma solo per quanto concerne la produzione di energia elettrica.
Resta molta incertezza perché le variabili da considerare sono diverse, tra cui la durata effettiva della pandemia nei diversi paesi, l’evoluzione del Pil, la possibilità che l’economia si riprenda nella seconda metà del 2020, l’evoluzione della domanda petrolifera e dei consumi elettrici, e così via.
E infine, ricorda Carbon Brief, una riduzione delle emissioni quest’anno, per quanto potrà essere netta e decisa in confronto al 2019 “grazie” all’emergenza coronavirus, non risolverà il problema del surriscaldamento terrestre sul medio-lungo termine. Anzi, la ripresa economica, se non accompagnata da più stringenti misure per il clima, potrebbe comportare una nuova accelerata delle emissioni.