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Direttiva UE sull’efficienza energetica degli edifici, le associazioni scrivono al Governo

È stata resa pubblica la bozza del recepimento in Italia della Direttiva 2018/844 che modifica ed integra la Direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici (EPBD). Sul recepimento si esprimono le Associazioni Kyoto Club, Legambiente e Renovate Italy in una lettera al Governo in cui sottolineano “come il nostro Paese debba fare scelte coraggiose senza bisogno di decisioni dilatorie“. Chiedono perciò che il recepimento avvenga correttamente nei contenuti (“adeguatamente al testo della Direttiva”), nei modi (“tramite convocazione degli stakeholder”) e nei tempi (“almeno entro la fine del presente anno”).

La lettera è stata indirizzata nello specifico a: Stefano Patuanelli, Ministro dello sviluppo economico, Alessandro Manuel Benvenuto, Presidente dell’8° Commissione della Camera (Ambiente, territorio e lavori pubblici), Barbara Saltamartini, Presidente della 10° Commissione della Camera (Attività produttive, commercio e turismo), Gianni  Girotto, Presidente della 10° Commissione del Senato (Industria, commercio, turismo), Vilma Moronese, Presidente della 13° Commissione del Senato (Territorio, ambiente, beni ambientali).

Come incipit, le Associazioni scrivono “abbiamo letto la bozza di recepimento con grandi aspettative, che però, alla lettura dell’articolo 5, si sono trasformate in delusione”.

Tale articolo è quasi completamente aderente al testo della direttiva, tranne che per alcuni passaggi fondamentali. – proseguono le associazioni – In particolare la bozza prevede che la prima versione della strategia conterrà (cfr. art. 5.1.d)) “proposte di politiche e azioni volte a stimolare le ristrutturazioni importanti” e (cfr. art. 5.1.e)) “la proposta di politiche e azioni rivolte ad accelerare la qualificazione energetica degli edifici pubblici” mentre (cfr. art. 5, comma 4) solo nelle versioni successive saranno riportati ‘i dettagli relativi all’attuazione della strategia stessa, ivi comprese le politiche e le azioni in essa previste’. Riteniamo che ciò sia un errore: senza le politiche e le azioni che verranno messe in campo, la strategia si limita ad essere un documento di indirizzo che contiene mere ipotesi”.

Infine, si legge nella lettera: “Per il recepimento tanto dell’art. 2 bis, quanto dell’art. 7.5 dell’EPBD, riteniamo che il nostro paese non abbia bisogno di decisioni dilatorie ma di scelte coraggiose e pertanto chiediamo che il recepimento avvenga correttamente, nei contenuti (aderentemente al testo della Direttiva), nei modi (tramite convocazione degli stakeholder, alla quale saremo felici di portare i nostri contributi) e nei tempi (almeno entro la fine del presente anno).”.

 

 

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