Tesla avrebbe intrattenuto colloqui con Glencore per acquisire una quota tra il 10 e il 20% della società mineraria, la più grande compagnia al mondo del settore. L’indiscrezione è riportata dal Financial Times, e dimostrerebbe quanto la casa automobilistica si stia impegnando per cercare di costruire legami con le industrie minerarie, al fine di garantirsi l’approvvigionamento delle risorse necessarie per la produzione dei veicoli elettrici.
Secondo le indiscrezioni del Financial Times, le trattative condotte da Elon Musk e Gary Nagle, numero uno di Glencore, sarebbero già avanzate negli scorsi mesi senza tuttavia un accordo definitivo. La multinazionale mineraria, con sede in Svizzera, controlla circa un terzo delle forniture di cobalto tramite le sue controllate nella Repubblica Democratica del Congo, Australia e Canada e con la quale Tesla aveva già siglato un accordo per fornire 6.000 tonnellate di cobalto all’anno per le sue gigafactory in Cina e Germania due anni fa.
L’aumento della produzione di veicoli elettrici ha portato le case automobilistiche e i produttori delle batterie a lavorare per assicurarsi una produzione costante di materie prime come il cobalto, il nichel e il litio. Attività che si sta spesso traducendo in accordi di prelievo pluriennali. In questo senso, Glencore ha per esempio già in piedi intese con le produttrici di batterie Sk Innovation e Samsung, nonché con Bmw e General Motors.