Nei 7 mesi di ora legale l’Italia ha risparmiato complessivamente 400 milioni di kilowattora di elettricità, pari al consumo medio annuo di circa 150mila famiglie, con un beneficio economico per il sistema di 66 milioni di euro e impatti positivi anche in termini di sostenibilità ambientale pari a 205 mila tonnellate in meno di CO2 immesse in atmosfera.È quanto emerge dalla rilevazioni effettuata da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, a pochi giorni dal ritorno dell’ora solare (scattata ieri).
Il risparmio economico – spiega la Società in una nota – è calcolato considerando il fatto che quest’anno, nel periodo di ora legale, il costo del kilowattora medio per il cliente domestico tipo in tutela (secondo i dati dell’Arera) è stato di circa 16,5 centesimi di euro al lordo delle imposte. Dal 2004 al 2020, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10 miliardi di kilowattora e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro.
Il maggior risparmio di energia elettrica si è registrato, come di consueto, nei mesi di aprile e ottobre in quanto questi due mesi hanno giornate più corte in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo e, dunque, spostando in avanti le lancette di un’ora, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.
Quest’anno, tuttavia, il risparmio di energia elettrica nel mese di aprile è stato inferiore rispetto ai valori medi degli scorsi anni per effetto della contrazione dei consumi legati all’emergenza Covid-19.
L’ora legale sarà di nuovo in vigore dal prossimo 28 marzo 2021.