Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, tiene anche in piena emergenza da coronavirus. L’amministratore delegato uscente Luigi Ferraris (nella foto) – riporta una nota della società – lascia dunque in eredità un’azienda “in piena salute”, che anche nel primo trimestre di quest’anno ha visto i conti in miglioramento e non si è fermata sul fronte investimenti, cresciuti anzi del 32,3% rispetto a un anno fa (a 217 milioni).
“I positivi risultati del primo trimestre dell’anno – ha commentato Ferraris – sono frutto del costante processo di accelerazione degli investimenti del Gruppo, a testimonianza del ruolo strategico di Terna nel processo di transizione energetica in atto nel nostro Paese verso la piena integrazione delle fonti rinnovabili. Persone, innovazione, digitalizzazione e attenzione ai territori in un’ottica di dialogo e ascolto, continuano a essere gli elementi portanti di un Piano Strategico che pone al centro di tutte le azioni manageriali una rete elettrica sempre più sicura, efficiente e sostenibile al servizio del Paese e delle comunità territoriali”.
La buona performance è ripagata anche in Borsa, dove nel primo pomeriggio il titolo Terna guadagna quasi un punto percentuale, in controtendenza rispetto al segno rosso del Ftse Mib. Nell’ultimo mese, Terna ha guadagnato il 4,5% a Piazza Affari.
Tornando ai conti del trimestre, i ricavi sono cresciuti del 5,7% a 567,5 milioni di euro, registrando un aumento di 30,5 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2019. Tale risultato è principalmente attribuibile all’incremento dei ricavi delle Attività Regolate, unito al contributo delle Attività Non Regolate e dell’Internazionale, in particolare per l’andamento degli ordini di commesse del Gruppo Tamini, per il progetto dell’Interconnector privato Italia-Montenegro e per i risultati delle attività in concessione in Brasile. L’EBITDA (Margine Operativo Lordo) del primo trimestre 2020 si è invece attestato a 434,2 milioni di euro, in crescita di 14 milioni di euro rispetto ai 420,2 milioni di euro del primo trimestre 2019, anche in questo caso grazie al risultato delle Attività Regolate.
L’EBIT (Risultato Operativo) del periodo, a valle di ammortamenti e svalutazioni pari a 152,2 milioni di euro, si attesta a 282,0 milioni di euro, in aumento di 2,2 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 (+0,8%). Gli oneri finanziari netti, pari a 19,3 milioni di euro, fanno registrare un incremento di 3,4 milioni di euro rispetto ai 15,9 milioni di euro del primo trimestre 2019, dovuto principalmente alla dinamica dell’inflazione e degli oneri finanziari capitalizzati. Tiene anche l’utile netto di gruppo, che da gennaio a marzo si è attestato a 186,6 milioni di euro, in crescita di 0,6 milioni di euro (+0,3%) rispetto ai 186,0 milioni di euro del primo trimestre 2019.