Nell’ambito del programma “Ricerca di Sistema elettrico – Progetto integrato Fotovoltaico ad alta efficienza“, un team di esperti provenienti da Enea, Cnr, Rse e vari istituti universitari ha presentato un’importante innovazione nel campo delle celle solari. Queste nuove celle ad alta resa – riporta un comunicato – sono progettate per essere installate sia in ambienti urbani che rurali, rappresentando “un significativo progresso verso l’adozione di fonti di energia pulita“.
Le celle solari ad alta resa sono state sviluppate con l’obiettivo di integrarsi perfettamente, sia dal punto di vista dei materiali che del design, in contesti urbani, paesaggistici e siti di interesse storico-architettonico. Questo significa che le nuove tecnologie fotovoltaiche possono essere installate senza compromettere l’aspetto estetico degli edifici o dei luoghi di rilevanza culturale.
Ciò che rende queste nuove celle solari così promettenti è la loro tecnologia innovativa che combina silicio e perovskite. Questa combinazione consente di raggiungere efficienze di conversione dell’irraggiamento solare in energia elettrica superiori al 28%. In pratica, ciò significa che queste celle sono in grado di sfruttare al meglio la luce solare incidente, massimizzando così la produzione di energia.
Oltre a migliorare l’efficienza energetica, queste nuove celle solari ad alta resa mirano anche a ridurre i costi dell’energia elettrica e a minimizzare il consumo di suolo. Questo è un passo avanti significativo verso un futuro più sostenibile e pulito, in cui l’energia solare può svolgere un ruolo ancora più rilevante.
Lo sviluppo dei moduli fotovoltaici non riguarda solo il miglioramento delle prestazioni e l’integrazione con l’ambiente urbano e rurale, ma pone una grande attenzione anche alla scelta dei materiali e delle architetture di dispositivo. Un approccio innovativo che mira a realizzare moduli fotovoltaici con prestazioni stabili nel tempo e un potenziale industriale a medio-lungo termine.
