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Strategie Enel, dall’uscita dal gas alle opportunità nella mobilità elettrica

Il nuovo Piano strategico del Gruppo Enel porta con sé una novità: la valorizzazione della divisione Global Customers, dove confluirà la parte della mobilità elettrica di Enel X, che diventerà una business line autonoma, sotto la guida di Marina Ripa, dove Enel intende mantenere la maggioranza, aprendo il capitale all’ingresso di partner o destinandola alla quotazione.

Lo ha annunciato – attraverso un comunicato- l’Amministratore delegato Francesco Starace (nella foto), spiegando “abbiamo sviluppato un percorso per gradi iniziato prima di Enel X, mettendo i dati dei clienti su cloud e questo ci ha portato a gestire le reti elettriche in modo innovativo. Ora vediamo una deriva chiara, perché c’è la necessità di accelerare sullo sviluppo della mobilità elettrica“.
Il Cfo Alberto De Paoli ha risposto invece ad una domanda sulla crescita del Gruppo in ambito fintech, ricordando che “Enel x Pay è il quarto operatore italiano” ed il Gruppo intende restare in questo settore “non solo per l’esigenza di pagamento delle bollette, ma anche per i pagamenti futuri legati alla mobilità elettrica, che richiederanno modalità pagamento digitali e diventeranno parte integrante del business“.

Parlando della pianificata uscita dal gas nel 2040, l’Ad Starace ha ricordato che si sta parlando di un tempo lungo di 20 anni e che per quella data “ci saranno pochi europei che utilizzeranno il gas, perché tutti per motivi economici passeranno all’elettricità. Il grosso dell’Europa tra 20 anni spegnerà il gas. – ha sottolineato – E’ una follia dipendere dal gas. Prima usciamo meglio è“.

L’Ad ha aggiunto che per lo stesso motivo “le centrali a gas saranno necessarie per 20 anni ancora, poi “finiranno come sono finite le centrali a carbone“. Non è escluso – ha sottolineato il numero uno di Enel – un investimento nell’idrogeno verde, che attualmente è solo in “fase esplorativa” e potrebbe essere rivalutato fra 3 o 5 anni, “per vedere se è una soluzione competitiva e che tipo di competitività può offrire su larga scala o modulare”.

Parlando del PNRR, Starace ha ricordato che il Piano arriva al 2024 ed esclude una parte del periodo coperto dal Recovery Plan che arriva al 2026. IN ogni caso, dei 26 miliardi di potenziali investimenti, ha spiegato che 6 miliardi fanno riferimento all‘erogazione di fondi, mentre la parte più consistente di 20 miliardi sarà resa possibile dalle riforme ed ha citato specificamente le semplificazioni, l’elettrificazione dei trasporti e l’efficienza energetica.

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