Per riuscire a raggiungere le emissioni zero entro il 2050, la Svizzera deve incrementare la propria capacità di sfruttare l’energia solare. Ricoprire le autostrade di pannelli fotovoltaici sembrerebbe la soluzione ideale, ma – come riporta il sito nazionale swissinfo.ch – l’applicazione pratica di questo progetto nel Paese resta una battaglia tutta in salita.
Laurent Jospin, amministratore delegato di Energypier, una start-up svizzera che si occupa di energie rinnovabili, ha un progetto a riguardo: migliaia di pannelli solari che, lungo l’autostrada che si snoda attraverso la valle del Rodano, nel Canton Vallese, possano fornire energia sostenibile per aiutare a contrastare la crisi climatica.
Jospin è convinto di poter moltiplicare i suoi progetti in tutto il Paese per favorire la diffusione delle energie rinnovabili. Le autorità svizzere sono determinate a raggiungere emissioni nette di CO2 pari a zero entro il 2050 e l’energia solare è uno dei pilastri principali di questa strategia. Con lo smantellamento delle centrali nucleari, saranno le fonti rinnovabili a dover soddisfare la crescente domanda di elettricità. Per il 2050, il governo svizzero vuole arrivare a 34 terawattora (TWh) di energia fotovoltaica l’anno (nel 2020 ne sono stati generati 2,6 TWh).
“Temo che stiamo andando incontro a una situazione climatica molto seria. Ora come ora, non siamo sulla strada giusta. Da padre, credo sia mio dovere fare qualcosa in merito”, ha dichiarato Jospin a swissinfo.ch.
L’imprenditore vorrebbe installare 47’000 pannelli solari su tettoie metalliche aperte, coprendo un tratto di 1,6 chilometri della A9 a Fully, vicino Martigny, al fine di produrre elettricità per 12’000 case l’anno. Energypier sta portando avanti un analogo progetto pilota su 2,5 km dell’autostrada vicino a Zurigo, con l’obiettivo di alimentare 20’000 abitazioni. In una seconda fase, l’idea sarebbe di installare piccole turbine eoliche verticali accanto alle strutture che reggono i pannelli, per incrementare ulteriormente il potenziale di energia pulita.
Jospin, che gestisce la giovane start-up con uno staff di dieci persone, oltre alle sue attività nel campo dell’energia solare tradizionale, dell’immobiliare e della finanza, lotta per realizzare questo sogno da più di 12 anni. Il suo progetto per le autostrade solari si è per ora scontrato con infiniti ostacoli amministrativi e con una serie interminabile di domande da parte delle autorità municipali, cantonali e federali.
Se inizialmente il piano di Jospin è stato frenato soprattutto da questioni legali o di sicurezza, ci sono state difficoltà anche nel trovare persone disposte a investire nell’innovativo progetto da 50 milioni di franchi. La buona notizia, però, è che ora l’azienda sta negoziando un grosso contratto di finanziamento.
Secondo l’Ufficio federale dell’energia, si potrebbe arrivare a produrre 50 TWh dai tetti e 17 TWh dalle facciate. Il governo, però, sostiene che siano necessarie anche opzioni “complementari”, come quella dei pannelli solari sulle strade, ed è pronto a dare libero accesso alle infrastrutture autostradali a società private come Energypier.