Lo scorso 10 luglio si è tenuta presso l’Auditorium Enel la presentazione del New Energy Outlook 2019 (NEO) di Bloomberg NEF, società di ricerca nel settore energia pulita e rinnovabili. Nel 2050 – secondo lo studio – la metà dell’energia mondiale e il 92% di quella usata nell’Unione europea sarà prodotta dal vento o dal sole. La crescita delle due principali fonti rinnovabili sarà quindi esponenziale, considerando che oggi la loro quota non va oltre il 7%. Quanto alle fonti fossili, da oggi alla metà del secolo il peso del carbone nella produzione di elettricità crollerà dal 37 al 12%, mentre il petrolio sarà quasi del tutto abbandonato.
Sempre entro il 2050, secondo Bloomberg NEF, la domanda di energia aumenterà del 62%, mentre la capacità energetica globale è destinata a triplicarsi grazie a investimenti complessivi per 13.300 miliardi di dollari. Tra le diverse fonti, ad attrarre più risorse saranno le due principali rinnovabili: in testa alla classifica c’è infatti l’eolico con 5.300 miliardi di dollari, seguito dal solare con 4.200 miliardi. Molto inferiori gli investimenti per le batterie agli ioni di litio (840 miliardi).
Grazie a questa evoluzione, fino al 2030 il settore energetico aiuterà a contenere entro i due gradi Celsius l’aumento delle temperature globali. Ma da lì in avanti, lo sviluppo oggi prevedibile dell’energia pulita non basterà a evitare un’alterazione pericolosa del clima: bisognerà investire in nuove tecnologie da applicare alle rinnovabili e saranno necessari importanti progressi nella decarbonizzazione anche in altri segmenti dell’economia mondiale.