HomeIdrogeno verdeProgetto europeo mira all'utilizzo dell'idrogeno verde in ambito industriale

Progetto europeo mira all’utilizzo dell’idrogeno verde in ambito industriale

Nei giorni scorsi è stato presentato il progetto europeo Prometeo, coordinato da ENEA – che ha un ambizioso obiettivo: rendere possibile l’utilizzo dell’idrogeno verde in ambito industriale abbassando i costi di produzione pulita del vettore sotto i 2 euro al kg. A titolo di confronto, oggi il prezzo si aggira tra i 2,5 e 5,5 euro al kg, sfruttando l’energia solare o eolica per alimentare l’elettrolisi. Il progetto durerà 42 mesi, unisce centri di ricerca e imprese e si giova di un investimento di 2,7 milioni di euro, 2,5 dei quali finanziati dall’Unione europea attraverso il programma pubblico-privato FCH JU, (Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking).

L’idea alla base del progetto è combinare l’elettricità dalle fonti rinnovabili (eolico o fotovoltaico) con il calore prodotto dal solare a concentrazione“Il cuore della sfida di PROMETEO sta nel garantire continuità alla produzione di idrogeno da elettrolisi anche quando l’energia  solare non è disponibile a causa dell’intermittenza o nei periodi in cui è più conveniente utilizzarla, come ad esempio nei surplus di produzione.” – spiega Alberto Giaconia, il ricercatore ENEA che coordina il progetto – “Ciò consentirà di essere altamente competitivi in termini di costi”.

A occuparsi dell’integrazione del prototipo con le fonti rinnovabili saranno l’ENEA, Fondazione Bruno Kessler (Fbk), la spagnola Imdea Energy e l’Istituto di ricerca svizzero Epfl.

L’italo-svizzera Solidpower fornirà elettrolizzatori e il sistema di termo-regolazione, mentre il gruppo italiano Maire Tecnimont sarà a capo dell’ingegnerizzazione del prototipo e della messa in marcia dell’impianto attraverso due sue controllate (l’italiana NextChem e l’olandese Stamicarbon).

Un ruolo fondamentale nello sviluppo di applicazioni finali lo avranno anche i potenziali utilizzatori della tecnologia: la Snam per l’iniezione di idrogeno verde nella rete gas, la spagnola Capital Energy per lo stoccaggio chimico di elettricità rinnovabile e l’olandese Stamicarbon per i possibili impieghi nell’industria chimica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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