Cresce in Italia la raccolta degli imballaggi in plastica che in 25 anni passa da 114.000 tonnellate annue a 1.500.000. Un incremento pari al 1.216% per un valore economico distribuito lungo la filiera stimato in 731 milioni di euro annui. A fare il punto sullo stato del settore è Corepla, il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, che in occasione dei suoi 25 anni di attività traccia un quadro molto positivo del nostro Paese, capace ormai di superare ogni anno 1.050.000 tonnellate di materiale avviato al riciclo.
Un risultato – riporta un comunicato – frutto di una rete capillare che può contare attualmente su 31 impianti di selezione e 92 impianti di riciclo sul territorio nazionale. Contestualmente si registra un aumento anche nella copertura dei Comuni: dal 77% del 2002 al 99% di oggi. Raddoppiato poi il numero di imprese consorziate della filiera del packaging in plastica, ovvero produttori di materia prima, produttori di imballaggi, utilizzatori che autoproducono i propri imballaggi e riciclatori, passato da 1.216 a 2.480.
Dati positivi che però fanno sorridere a metà il consorzio, visto il delinearsi di un regolamento europeo sugli imballaggi per il quale Corepla esprime “ferma opposizione e netta contrarietà”, come dichiarato dal presidente Giorgio Quagliuolo, che sottolinea come “la proposta Ue vada tutta sul riuso e sul riutilizzo, quando noi abbiamo puntato il nostro modello sul recupero e riciclo”. Una previsione che, secondo Quagliuolo, “mette in grossa crisi un comparto industriale che porta posti di lavoro e crea ricchezza”.