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Piano Energia e Clima: il ruolo fondamentale del fotovoltaico

Il Piano nazionale Energia e Clima assegna un ruolo importante al fotovoltaico. Nel 2030, il 25% della domanda totale di energia elettrica dovrà essere coperto dal solare. Ciò significa raggiungere i 50GWh di potenza installata. Con queste premesse il ruolo della ricerca diventa fondamentale per raggiungere obiettivi così ambiziosi. A tale riguardo segnaliamo volentieri il contenuto dell’ultima newsletter del 2019 di RES Magazine, testata di riferimento  per il settore elettrico.

Grandi potenzialità ha il solare a concentrazione, come spiega nel documento Salvatore Guastella di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico). I costi sono ancora l’ostacolo principale da superare, ma in laboratorio ormai si registrano rese sorprendenti, con un’efficienza del 47%. La newsletter riporta il risultato più rilevante ottenuto dall’attività di Rse grazie ai fondi della Ricerca di Sistema, vale a dire l’attività di sviluppo finalizzata all’innovazione tecnica e tecnologica del settore elettrico, supportata dal Ministero dello sviluppo economico: la realizzazione di celle a concentrazione attraverso un’unica camera di deposizione, soluzione che ha ricevuto il plauso dall’organismo sull’innovazione tecnologica dell’Unione europea.

Per migliorare l’efficienza si fa sperimentazione in particolare sui materiali, sottolinea il documento. Materiali più leggeri e flessibili, potrebbero stimolare il mercato del fotovoltaico integrato, ovvero inserito prevalentemente all’interno dell’ambiente costruito. Una soluzione ideale per un Paese come il nostro, caratterizzato, purtroppo, da un ormai insostenibile consumo di suolo.

Il silicio non è l’ideale per queste applicazioni perché non è un buon assorbitore di luce – afferma Massimo Mazzer, del CnrPer assorbire tutta la radiazione solare, il silicio ha bisogno di uno spessore di almeno 100 micron. I materiali a film sottile hanno un coefficiente di assorbimento della luce due o tre ordini di grandezza migliore. La stessa quantità luce assorbita in 100 micron di silicio può essere assorbita in un film dello spessore di un micron se usiamo le perovskiti o il CIGS”. Quest’ultimo è un composto a base di rame, indio, gallio, zolfo e selenio.

Altro aspetto interessante riportato dalla newsletter è l’integrazione di vari settori produttivi.Un pannello che assorba solo una parte dello spettro solare può lasciar passare abbastanza luce da permettere la crescita delle piante, rendendolo compatibile con un uso agricolo del terreno”, spiega Paola Delli Veneri dell’Enea. “Addirittura si può immaginare un contesto in cui, in un clima molto caldo, il pannello scherma la radiazione in eccesso agevolando il processo agricolo. Un discorso analogo vale per le finestre di un edificio: la presenza di un film fotovoltaico che trattiene solo una parte della radiazione solare permettendo una buona trasparenza è compatibile con la gradevolezza dell’uso della stanza su cui affacciano le finestre con il fotovoltaico”.

 

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