“Inauguriamo un nuovo impianto a Cavaglià, importante perché chiude un’importante filiera dell’economia circolare che è quella dei rifiuti solidi urbani. Tante volte si sottovaluta l’importanza di chiudere il cerchio, e nel nostro caso chiudere il cerchio significa produrre biometano. Abbiamo realizzato uno studio a livello nazionale: dagli scarti potremmo arrivare a produrre il 20% di quanto importiamo dall’estero, ovvero quasi 5 miliardi di metri cubi di biometano“.
Così il presidente di A2A Marco Patuano, in occasione dell’inaugurazione del nuovo impianto per il trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani nel Polo di Cavaglià, in provincia di Biella.
“Abbiamo fatto un importante investimento, reso possibile dal dialogo con la comunità: oggi – aggiunge – questo è la dimostrazione concreta che le cose in Italia si possono e si devono fare“.
“A2A anche quest’anno ha incontrato la comunità degli stakeholders piemontesi. Abbiamo un’importante presenza nelle province piemontesi, non solo di Biella ma anche di Torino e di Asti. È importante, quando si pianificano le attività, avere un dialogo con il territorio, perché le nostre attività incidono sulla vita delle persone e sulla realtà non solo economica ma anche sociale dei territori. Il risultato di oggi è stato molto interessante, il Piemonte si dimostra molto sensibile sia alle tematiche più industriali che a quelle educative, ossia come spiegare alle persone, che siano le nuove generazioni o la cittadinanza, l’importanza dei comportamenti, che alla fine rappresentano una larga parte di quello che è il risultato finale“, conclude.