La nuova analisi di EY EV (Electric Vehicle) Country Readiness Index classifica i 14 principali mercati automobilistici nel mondo nell’ambito della mobilità elettrica analizzando tre principali driver: l’offerta del mercato, la domanda da parte dei consumatori e la regolamentazione in vigore negli Stati presi in esame. L’Italia occupa nel ranking il 12° posto, seguita in fondo da Giappone, Canada e India all’ultima posizione.
La Cina mantiene la prima posizione per quanto riguarda i progressi realizzati in termini di veicoli elettrici dove, sia a livello manifatturiero che infrastrutturale, consolida saldamente la propria leadership assecondata anche da un mercato interno in cui oltre il 51% dei consumatori intervistati è intenzionato ad acquistare un veicolo elettrico come prossima vettura.
In seconda posizione si trova la Norvegia, da sempre pioniera nel campo dell’e-mobility con un sistema maturo a livello di infrastrutture e mercato che sconta però un settore manifatturiero poco sviluppato nel Paese. Seguono Svezia, Germania e Regno Unito dove, soprattutto in questi ultimi due Stati, si osserva un impegno significativo per colmare il gap infrastrutturale ma anche manifatturiero spinto dagli investimenti dei più importanti OEM (produttori di apparecchiature originali) con, per esempio, oltre 10 stabilimenti per la produzione di batterie in cantiere.
Per ciò che concerne l’Italia, l’analisi conferma il dato positivo circa la propensione all’acquisto di un veicolo elettrico (indicato dal 45% dei consumatori intervistati, 2° posto nel ranking generale), il lato negativo della medaglia è rappresentato però dalla scarsa willingness to pay per la fascia premium di mercato (la fetta più grande dell’offerta EV in questo momento). In Italia però, a fronte di una quota del 66% di veicoli elettrici che verranno lanciati sul mercato italiano entro il 2026, solo il 18% sarà prodotto sul territorio nazionale.