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Iren, 2 miliardi di investimenti sulla sostenibilità entro il 2024

Confermiamo la sostenibilità come un pilastro strategico del piano industriale del Gruppo al 2024 e ben 2 miliardi di investimenti su 3,3 complessivi previsti in arco piano, saranno indirizzati a investimenti che porteranno al 35% la percentuale di veicoli elettrici sul totale della flotta, a una riduzione di 5 punti percentuali delle perdite idriche, a un aumento dell’8% della percentuale della raccolta differenziata pro-capite”. Questo è quanto dichiarato da Renato Boero, presidente di Iren, presentando il bilancio di sostenibilità della multiutility, che oggi può vantare 1,5 milioni di contatori elettronici installati su gas, acqua, energia elettrica e 200 milioni di euro di investimenti nell’efficienza energetica.

In questo scenario, il Green New Deal lanciato dall’Unione Europea rappresenta la direzione da seguire: investire in sostenibilità oggi è la chiave per accelerare la ripresa economica del Paese”, aggiunge Boero.

I numeri del gruppo – riporta un comunicato – confermano questo impegno. La raccolta differenziata è cresciuta nel 2019 al 67,3% nei territori serviti dal Gruppo; per quanto riguarda le risorse idriche, il 50% delle reti gestite dal Gruppo è stata distrettualizzata, incrementando pertanto l’efficacia e l’efficienza gestionale delle stesse. Sul fronte dell’economia circolare, grazie a operazioni di consolidamento, Iren ha quasi raddoppiato la capacità di trattamento di rifiuti nei propri impianti in linea con quanto annunciato nel piano industriale. Inoltre, l’estensione del sistema di raccolta porta a porta ha consentito un ulteriore incremento del livello di raccolta differenziata nel bacino servito dal Gruppo che si attesta a 67,3%, con grandi aree territoriali di eccellenza che superano l’80%.

Confermato anche l’impegno anche nella decarbonizzazione: al 31 dicembre 2019, Iren ha infatti conseguito una riduzione dell’1,7% dell’intensità carbonica e un incremento dell’energia risparmiata del 7% grazie a un mix produttivo basato su impianti ad alta efficienza. Inoltre, il termovalorizzatore di Torino ha prodotto oltre 427 GWh di energia dai rifiuti, pari al fabbisogno di circa 158.000 famiglie. Circa 6.500 GWh di energia prodotta a Torino proviene da fonti rinnovabili o assimilabili, pari al fabbisogno di circa 2,4 milioni di famiglie e gli accumulatori di calore presenti in città hanno consentito di evitare quasi 13.000 tonnellate di CO2 nel 2019. Sono oltre 640mila gli abitanti serviti dal teleriscaldamento a Torino.

In generale – specifica la nota – è proseguito l’impegno di Iren verso la realizzazione di città sempre più resilienti con l’incremento del numero dei veicoli ecologici utilizzati per espletare le attività aziendali a oggi pari a 890 (16% della totale flotta aziendale) e nel sempre più ricco panorama di offerte legate all’e-mobility a disposizione dei clienti. Nel corso del 2019 sono proseguiti gli investimenti volti a incrementare la volumetria teleriscaldata che si attesta a 95 mmc, consentendo un miglioramento della qualità dell’aria nei territori di riferimento e una riduzione del consumo di gas ed elettricità.

L’approccio integrato e strategico alla responsabilità sociale di impresa – sottolinea il vice presidente, Moris Ferretti, titolare delle deleghe di Corporate Social Responsibility – è alla base del nostro Piano Industriale al 2024 che impegna il Gruppo a giocare un ruolo proattivo verso le comunità e l’ambiente con un’attenzione crescente all’efficienza energetica e alla realizzazione di città sempre più resilienti”.

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