L’Hollandse Kust Zuid, un imponente parco eolico offshore di proprietà di Vattenfall, BASF ed Allianz, si avvicina alla sua fase conclusiva con l’arrivo delle ultime componenti.
Posizionato nel Mare del Nord, a una distanza di 18-35 chilometri dalla costa olandese, il parco eolico sarà composto da 140 turbine eoliche del modello Siemens Gamesa 11.0-200 DD. Questa scelta si ripeterà anche nell’Hollandse Kust Noord, un altro parco eolico offshore descritto come “super ibrido“. Il progetto sta per completarsi, preparandosi all’attivazione e all’inizio della produzione energetica.
Hollandse Kust Zuid diventerà il più grande complesso eolico offshore del mondo, almeno per un certo periodo, e sarà anche il primo a essere costruito senza l’aiuto di sovvenzioni governative. Vattenfall, uno dei principali attori del progetto, ha dichiarato che grazie alla riduzione dei costi dell’energia eolica offshore negli ultimi anni, il parco potrà essere completato senza dipendere da finanziamenti pubblici.
La produzione annuale del parco sarà in grado di coprire il consumo energetico di 1,5 milioni di famiglie olandesi, contribuendo significativamente agli obiettivi del governo di aumentare la capacità eolica a 4.500 MW entro la fine dell’anno.
La decisione di utilizzare le turbine 11.0-200 DD è stata una scelta strategica e altamente funzionale per l’Hollandse Kust Zuid. Secondo una nota ufficiale, sono state selezionate 140 turbine eoliche estremamente potenti da 11 MW ciascuna, fornite da Siemens Gamesa.
Poiché il governo olandese ha stabilito un limite massimo di 252 turbine per il parco, con specifiche altezze e capacità, è stata preferita una soluzione con un minor numero di turbine ma di dimensioni maggiori. Questa scelta ha permesso di aumentare l’efficienza del parco eolico, riducendo i costi e l’impatto ambientale complessivo.
L’aspetto ambientale sta acquisendo sempre più importanza nei Paesi Bassi. Meno di un mese fa, il governo olandese ha dimostrato il proprio impegno spegnendo temporaneamente le turbine eoliche dei parchi offshore per proteggere gli uccelli migratori. Questa iniziativa sottolinea l’impegno del paese nel bilanciare la produzione di energia rinnovabile con la conservazione della fauna selvatica.