L’obiettivo della strategia energetica al 2050 della Commissione Europea prevede la “decarbonizzazione profonda di tutti i settori” dell’economia. Il documento sarà presentato oggi, mercoledì 8 luglio, nel corso del vertice a quattro che inaugurerà il semestre di presidenza tedesca dell’Unione Europea. Saranno presenti la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. Il piano – denominato “Promuovere un’economia neutrale dal punto di vista climatico” – ha come principio cardine l’efficienza energetica, e stabilisce l’utilizzo delle tecnologie che consentono il maggior risparmio possibile, per favorire l’utilizzo del calore residuale e la ristrutturazione degli edifici.
Uno dei punti principali del piano è un programma trentennale da 180 miliardi di euro per incentivare la produzione di idrogeno a scopo energetico nell’Unione Europea. Quanto dichiarato all’interno della bozza, è un investimento industriale su larga scala. L’obiettivo di medio periodo prevede la produzione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030. Quindi nuova energia rinnovabile, pari a quella prodotta da 40 reattori nucleari. Secondo la Commissione, la nuova economia dell’idrogeno potrà impiegare un milione di persone, sia direttamente che indirettamente.
In generale le linee guida del piano possono essere così riassunte: i combustibili fossili dovranno essere gradualmente eliminati, compreso il gas naturale, e portati a non più del 20% del mix energetico totale entro il 2050. Verranno inoltre, stimolati, oltre a quello sull’idrogeno, anche gli investimenti sull’elettrico e sulla produzione locale di biogas.