Lo scorso 5 gennaio, nel corso di una conferenza stampa, il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre ha annunciato l’istituzione tra Norvegia e Germania di un “Partenariato strategico sull’energia rinnovabile per il clima e l’industria verde“. Nel dettaglio, il progetto riguarda la costruzione di un idrogenodotto, vale a dire di un impianto per trasportare tramite condotte l’idrogeno su lunghe distanze. Nei giorni scorsi, in occasione del secondo viaggio ufficiale a Oslo del vice-cancelliere tedesco, Robert Habeck, la conferma di questa scelta ha aperto nuove prospettive allo sviluppo della transizione energetica.
Alla base la volontà, come spiegato alla stampa, “di creare nuove industrie e posti di lavoro verdi e di rafforzare la cooperazione nel campo dell’idrogeno, dell’eolico offshore, delle batterie, della cattura e dello stoccaggio dell’anidride carbonica, del trasporto marittimo a ridotto impatto ambientale, della microelettronica e delle materie prime“.
Assicurare al paese abbondanti scorte di gas da bruciare risulta essere prioritario per la Germania, come rimarcato da Habeck: “La Norvegia è oggi il nostro più importante fornitore di energia e dovrebbe continuare ad esserlo nel percorso verso un futuro a impatto climatico zero”.