HomeEventiFotovoltaico e mercato italiano: EGO al seminario ITALIA SOLARE a Londra

Fotovoltaico e mercato italiano: EGO al seminario ITALIA SOLARE a Londra

Il ruolo dei PPA (accordi pluriennali per il ritiro dell’energia), strumenti in grado di garantire la bancabilità dei progetti fotovoltaici in Italia e quindi favorire lo sviluppo di nuovi impianti, è stato affrontato da Stefano Cavriani, fondatore e direttore commerciale di EGO, durante il seminario “Invest in the Italian Solar PV market” di Londra del 6 settembre organizzato da ITALIA SOLARE (vedi foto). Il gruppo EGO opera nel mercato dell’energia attraverso le tre società controllate, EGO Power, EGO Trade ed EGO Venture.

L’evento ha inteso presentare le nuove opportunità di investimento nel settore fotovoltaico offerte dal mercato italiano, alla luce del decreto FER1 pubblicato in Gazzetta il 12 agosto, allo scopo inoltre di comprendere in che misura i nuovi incentivi permetteranno il raggiungimento dell’obiettivo di 55 GWp di nuove installazioni fotovoltaiche entro il 2030, come proposto dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima).  Il nuovo decreto, infatti, oltre a premiare l’autoconsumo per impianti fino a 100 kW con una quota di autoconsumo superiore al 40%, stabilisce nuovamente il meccanismo delle aste per impianti fotovoltaici su tetto in sostituzione dell’amianto. Considerati gli obiettivi di produzione fotovoltaica previsti non è sufficiente a favorire lo sviluppo di nuovi impianti a terra, per i quali l’investimento può essere garantito dai PPA.

Nel corso dell’intervento – si legge nel comunicato stampa di EGO – è emerso quanto il mercato Italiano sia ancora un po’ arretrato rispetto  ad altri paesi europei: i contratti siglati in Italia hanno una durata tra i 5 e i 10 anni mentre in Scandinavia esistono già contratti dai 10 ai 20 anni. In Spagna si iniziano a vedere i primi Corporate PPA, contratti fra grandi produttori e grandi consumatori di energia.

Da un punto di vista contrattuale i  PPA prevedono le formule:

• “pay as produced”, l’acquirente si impegna ad acquistare l’intera produzione di energia a tutte le ore e indipendentemente dal profilo;
• ”fixed volume”, l’acquirente garantisce ritiro convenzionato predefinito in termini di volumi e di profilo di produzione. Eventuali scostamenti possono essere contrattualizzati a parte;
• “minimum value”, volumi minimi di vendita garantiti.

I prezzi stabiliti dai PPA possono essere: fissi per tutta la durata del contratto, variabili con cap e floor, oppure fissi per un primo periodo e variabili a condizioni di borsa per il periodo successivo. Allo stato attuale, in mancanza di  una piattaforma di mercato italiana  per la negoziazione di lungo termine di energia rinnovabile, per le valutazioni sui prezzi ci si basa sulla borsa tedesca Eex (European Energy Exchange), che sta iniziando a creare un minimo di liquidità sul mercato.

In considerazione della elevata volatilità del mercato italiano la bancabilità dei progetti può essere garantita solamente dalla formula “pay as produced” con dispacciamento gestito dal trader, quindi mercato fisico.

Per garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti è fondamentale lo sviluppo di nuovi asset di energia rinnovabile, il cui investimento può essere garantito solo da Contratti di Acquisto a Lungo Termine che garantiscano la bancabilità dei progetti. Il ruolo del trader è in questo senso fondamentale, in quanto controparte contrattuale per il ritiro dell’energia” – ha affermato Stefano Cavriani” – “EGO, che ha sotto contratto oltre 1.500 impianti, con una potenza nominale di 3.000 MW e produzione fisica dispacciata di oltre 5 TWh/anno, dispone di tecnologie avanzate per il monitoraggio degli impianti, per l’analisi dei dati, per la gestione del rischio, per le analisi predittive, e ha sviluppato un modello proprietario per la previsione del prezzo dell’energia elettrica sul mercato, fondamentale per potere affrontare contratti di questo tipo. Operare nel trading di energie rinnovabili non programmabili richiede infatti sofisticati modelli predittivi sulla produzione energetica giornaliera per valutare in anticipo la produzione immessa in rete evitando problemi di sbilanciamento”.

 

 

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