A partire dal 1 luglio , i 67 autobus che circolano a Trento sono alimentati dal biometano ottenuto dai rifiuti organici, prodotti dai suoi cittadini. la Energy Service Company (ESCo) Inewa con la realizzazione dell’impianto per conto di BioEnergia Trentino Srl, ha gettato le basi per promuovere percorsi di sostenibilità ed economia circolare in sinergia con aziende locali.
Due, dunque, le realtà del Trentino Alto Adige che hanno unito le forze all’insegna dell’efficienza energetica e della sostenibilità, con in mente il raggiungimento degli obiettivi europei in tema di clima e energia e sintetizzabili nella riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 e nella neutralità climatica nel 2050. Inewa, come detto, è una ESCo italiana e società di consulenza, nata a luglio 2020 e guidata dal giovane manager e imprenditore Nikolaus Widmann, 28 anni, italiano di nascita e berlinese di adozione. Come ESCo certificata, Inewa vuole contribuire concretamente alla transizione energetica italiana accompagnando aziende, industrie ed enti pubblici che vogliono ottimizzare i propri consumi e ridurre le emissioni e l’impatto ambientale delle proprie strutture.
L’investimento complessivo per l’attivazione dei primi autobus a biometano a Trento, sostenuto interamente da BioEnergia Trentino, è vicino ai 2,5 milioni di euro e ha coinvolto imprese italiane e francesi leader nella tecnologia della purificazione, compressione e misurazione di gas.
L’avvio di questi primi mezzi speciali a è possibile grazie al fatto che in Trentino è nata la filiera di valorizzazione del rifiuto organico con l’attivazione, nel 2013, dell’impianto di BioEnergia Trentino a San Michele all’Adige. L’impianto oggi tratta circa 60.000 tonnellate di rifiuti organici e di verde urbano provenienti da tutto il Trentino.
Il materiale, dopo essere stato sottoposto ad un processo di allontanamento delle impurità, viene avviato a digestione anerobica, un processo che consente la produzione di biogas, che viene poi convogliato verso un sistema di cogenerazione che permette di produrre in modo combinato energia elettrica e calore. L’energia elettrica prodotta, circa 8.500.000 Kwh/anno, viene immessa nella rete di distribuzione. L’energia termica è utilizzata nel processo industriale di digestione anaerobica che necessita di una temperatura di circa 55 °C.