Il 23% delle micro e piccole imprese edili ha rilevato, dai primi contatti e preventivi, l’intenzione dei propri potenziali clienti di fruire del Superbonus 110%. Ma oltre metà di esse segnala che l’inizio dei lavori viene ritardato da problemi burocratici mentre il 42,5% lamenta la mancata risposta di uffici comunali e pubbliche amministrazioni.
Sono alcuni dei risultati dell’analisi dei dati congiunturali delle costruzioni condotta da Confartigianato e riportati nel 11° report Covid-19, pubblicato nei giorni scorsi. La ricerca evidenzia una ripresa nella seconda parte del 2020, nella quale il trend dell’attività dell’edilizia è tornato in territorio positivo, dopo una primavera difficile.
Sulla domanda, nel secondo semestre del 2020, ha influito una elevata propensione delle famiglie ad effettuare manutenzione straordinaria della abitazione e l’introduzione del Superbonus 110%, ma – sottolinea il report – la burocrazia potrebbe ridurre l’efficacia anticiclica dell’incentivo fiscale.
I risultati della survey, condotta su oltre 2.400 micro e piccole imprese, in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, evidenziano che il 23% delle micro e piccole imprese delle costruzioni ha già ricevuto segnali di mercato di utilizzo del superbonus, dai primi contatti e preventivi, fino all’inizio lavori.
Tra queste, il 52,3% segnala il ritardato inizio delle attività a causa di problemi burocratici, legati a sanatorie ad esempio, e il 42,5% indica la mancata risposta di uffici comunali e pubbliche amministrazioni.
La quota di imprese che segnalano la mancata risposta degli uffici pubblici nei comuni con oltre 10 mila abitanti è del 71,6%, doppia rispetto al 36,9% rilevato nei comuni più piccoli, con meno di 10 mila abitanti.
A fronte di una ampia diffusione del lavoro a distanza della PA durante la pandemia (oltre il 30%), una carente organizzazione dei flussi di comunicazioni telefoniche e di e-mail può generare difficoltà insostenibili nell’ottenere risposte dagli uffici pubblici, ancor più necessarie a fronte di interventi complessi, come quelli incentivati dal superbonus.
Infine, l’indagine evidenzia la presenza di diffuse difficoltà, rilevate nel 47,8% dei casi, nella gestione dell’asseverazione e del visto di conformità.