zeroEmission Medieterranean 2024
HomeMobilità elettricaCamion elettrici, crescita entro il 2030 ma servono infrastrutture
zeroEmission Medieterranean 2024

Camion elettrici, crescita entro il 2030 ma servono infrastrutture

Le vendite di camion elettrici si devono moltiplicare di 28 volte in Europa, a partire dalle attuali 700 all’anno, entro il 2030, se si vogliono raggiungere gli obiettivi ambientali fissati dall’Unione europea. Lo rivelano le proiezioni dell’Acea, l’Associazione dei costruttori europei di automobili.

Secondo Acea, la diffusione dei camion elettrici – che nel 2030 dovrà raggiungere le 200 mila unità di dimensioni medie e grandi sopra le 3,5 tonnellate – richiederà anche un investimento nelle infrastrutture di distribuzione. L’Europa avrà allora bisogno di circa 90 mila prese elettriche per il rifornimento dei camion. Oggi il numero di questi distributori è quasi pari a zero. Le colonnine che sono stati installate per le automobili non possono essere utilizzati anche per i camion perché non hanno la potenza e l’energia necessarie per alimentarli, oltre a essere di difficile accesso per i mezzi di grandi dimensioni.

Le cifre presentate da Acea sono quelle necessarie alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e altri gas serra secondo gli obiettivi internazionali fissati per il 2025 (-15% di emissioni di carbonio) e il 2030 (-30%): «Naturalmente – spiega Henrik Henriksson, presidente del consiglio veicoli commerciali di Acea nonché amministratore delegato di Scania – la nostra industria è attualmente impegnata nelle problematiche contingenti relative alla crisi di Covid-19. Nonostante ciò, lavoriamo sugli obiettivi climatici a lungo termine. Né l’industria automobilistica, né i politici possono lasciar cadere la palla su questo punto in questo momento». Attualmente la stragrande maggioranza dei camion venduti in Europa è alimentata col diesel, che è il combustibile più conveniente.

Secondo dati sul mercato europeo – che Acea rende noti per la prima volta suddivisi per tipo di combustibile utilizzati –  il 97,9% dei mezzi pesanti venduti nel 2019 era alimentato a diesel, l’1,7% a gas naturale liquefatto (gnl), lo 0,2% era elettrico, lo 0,1 era ibrido elettrico e un altro 0,1% era a benzina.

Per rispettare gli impegni al cambiamento, Acea chiede l’intervento dell’Unione europea, in particolare per quanto riguarda la direttiva sulle infrastrutture per i combustibili alternativi: «Lo sviluppo di una densa rete infrastrutturale per camion a alimentazione alternativa – commenta Henriksson – è uno dei prerequisiti per ottenere un trasporto stradale senza emissioni di carbonio. Abbiamo bisogno che l’Europa introduca urgentemente impegni vincolanti per lo sviluppo entro il 2025 di almeno 37 mila prese elettriche, 50 stazioni per l’idrogeno e 750 per il gas naturale liquefatto accessibili ai camion».

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti alla nostra community e ricevi, ogni giorno, tutte le ultime novità del settore!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Articoli correlati