Bosch punta, con un investimento di circa 400 milioni di euro, a raggiungere il traguardo della mobilità a zero emissioni proponendo ai costruttori di veicoli un sistema di propulsione “misto” composto da motori a combustione ad alta efficienza e propulsori elettrici all’avanguardia.
Questo, in sintesi, il pensiero espresso in una recente intervista ai media tedeschi da Volkmar Denner, CEO di Bosch. ”Il percorso che porterà a una mobilità priva di emissioni – ha affermato il manager – deve essere neutrale dal punto di vista tecnologico. È l’unico modo per rendere la mobilità sostenibile e accessibile al grande pubblico”.
I dati più recenti – ricorda Denner – indicano che entro il 2050 oltre 6 miliardi di persone vivranno nelle megalopoli, con conseguente aumento del traffico urbano, che si triplicherà rispetto ad oggi. Una maggiore densità della popolazione, unita all’aumento del traffico, comporterà un peggioramento della qualità dell’aria. Per questo, Bosch si impegna a garantire una mobilità ottimale migliorando, nel contempo, la qualità dell’aria che respiriamo intervenendo su aspetti diversi dalle emissioni dagli scarichi.
Secondo il colosso tedesco dell’innovazione e dei servizi, nel 2030, tre quarti dei nuovi veicoli saranno ancora dotati di motore tradizionale, alcuni supportati dal sistema mild hybrid. Per questo motivo, Bosch sta rendendo più efficiente non solo i sistemi di elettrificazione, ma anche i propulsori diesel e quelli a benzina. Gli ultimi sviluppi prevedono modifiche agli elementi funzionali del motore e sistemi di trattamento dei gas di scarico ancora più efficaci.
Infine, ha sottolineato Denner nell’intervista, Bosch vuole anche ridurre al minimo il rilascio nell’ambiente delle polveri derivanti dalle frenate. In quest’ottica, sono stati sviluppati gli iDisc, che generano solo il 90% di polvere dei freni in meno rispetto alle quantità prodotte da un normale freno a disco. A questa soluzione si aggiungono – nei modelli a propulsione elettrica – i vantaggi dei sistemi a frenata rigenerativa, che in questo caso possono ridurre la polvere dei freni di oltre il 95% rispetto ai veicoli tradizionali. Altra soluzione accessibile al grande pubblico sono i carburanti sintetici rinnovabili prodotti con l’aiuto di energia rinnovabile. I cosiddetti eFuel possono rendere i motori a combustione neutri dal punto di vista del bilancio complessivo della CO2, compensando con i vantaggi nella fase produttiva le emissioni dallo scarico.