Un 2018 chiuso con il 98,2% del portafoglio investimenti in linea con i criteri di sostenibilità, capaci di creare 380 milioni di euro in valore sociale, ambientale cognitivo. Il gruppo Unipol ha presentato nei giorni scorsi a Milano i numeri del bilancio integrato 2018 che, per il terzo anno, ha unito ai risultati finanziari anche quelli conseguiti in termini di sostenibilità socio-ambientale.
Unipol, secondo il bilancio integrato, ha infine generato nel 2018 benefici ambientali per 2,7 milioni di euro attraverso iniziative di riduzione dei consumi e il ricorso alla sola energia prodotta da fonti rinnovabili.
“I traguardi appena raggiunti sono solo l’inizio di un percorso che deve ancora andare molto avanti. C’è ancora molto da fare – ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo, Carlo Cimbri – perché il tema della sostenibilità diventi effettivamente patrimonio degli investitori”.
La presentazione del bilancio integrato ha quindi fornito l’occasione per rinnovare l’impegno del gruppo assicurativo e fissare nuovi obiettivi in materia di investimenti sostenibili.
Unipol, che ha già aderito ai Principles for responsible investment delle Nazioni Unite e definito politiche di investimento che integrano anche un’analisi extra-finanziaria dei fattori di sostenibilità, ha messo in particolare nel mirino gli obiettivi dell’Agenda 2030.
L’orizzonte temporale resta quello del piano strategico Mission Evolve che è stato presentato lo scorso maggio a Milano. Entro il 2021, pertanto, il gruppo assicurativo punta a incrementare gli investimenti tematici in attività che supportino il raggiungimento degli SDGs, ossia gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: l’asticella è fissata a 600 milioni di euro, segnando un rialzo dell’84% rispetto al livello del 2018.