Utile netto in tenuta, ricavi ed ebitda in crescita per Terna nel 2021. La società ha chiuso l’esercizio con ricavi a 2,6 miliardi di euro (+4,6%) e un ebitda a 1,85 miliardi di euro (+2,4%). L’utile netto è stato di 789,4 milioni di euro, con un leggero incremento dello 0,5% anno su anno. Crescita a due cifre per gli investimenti, saliti a 1,52 miliardi di euro (+12,6%). Nel 2021, infatti, Terna ha raggiunto il record di 37 nuove opere autorizzate dal Ministero della Transizione Ecologica e dagli Assessorati regionali, per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro di investimenti, quasi quadruplicati rispetto al 2020. L’indebitamento netto è passato da 9,172 a circa 10 miliardi di euro.
“Nel corso del 2021 è proseguita la forte accelerazione dei nostri investimenti, con l’obiettivo di abilitare e favorire sempre di più lo sviluppo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili: l’attuale contesto internazionale dimostra con ancor maggior forza come l’Italia debba puntare con decisione su quei combustibili di cui il nostro Paese è ricco come pochi al mondo, sole e vento“, ha commentato l’ad Stefano Donnarumma (nella foto). Il management ha deciso, “al fine di ridurre ulteriormente il profilo di rischio del gruppo“, di valutare la cessione fino al 100% del portafoglio asset detenuto in America Latina. La finalizzazione delle due diligence è prevista entro l’anno. Proseguiranno poi le valutazioni strategiche su ulteriori opportunità che potranno essere sviluppate anche in partnership e che saranno selezionate attraverso processi di valutazione che garantiscano un basso profilo di rischio e un limitato assorbimento di capitale.
In Italia, invece, con l’acquisizione di 137 km di linee e 5 stazioni, Terna è diventata proprietaria del 99,9% della rete di trasmissione nazionale. Nel corso del 2022, “in presenza di uno scenario pandemico previsto in miglioramento rispetto ai primi mesi dell’anno, il gruppo continuerà ad essere focalizzato nella realizzazione di quanto previsto nel Piano industriale 2021-2025 che conferma e rafforza il ruolo di Terna come regista del sistema energetico italiano e abilitatore della transizione ecologica“. C’è, però, preoccupazione per la situazione geopolitica. “Il recente conflitto tra Russia e Ucraina, e le conseguenti tensioni nei mercati delle commodities, rischiano tuttavia di provocare effetti negativi nel percorso di generale ripresa“, osservano dal gruppo.
In linea col Piano di Sviluppo 2021 della Rete elettrica di trasmissione nazionale, che prevede 18,1 miliardi di euro di investimenti su un arco temporale decennale (+25% rispetto al precedente piano), viene confermata una forte accelerazione nelle attività regolate per abilitare la transizione energetica, favorendo lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili. Tra le principali infrastrutture elettriche c’è il progetto Tyrrhenian Link, per il quale nel corso dell’anno si prevede l’avvio del procedimento autorizzativo anche per la tratta West Link, che seguirà l’avvio di quella East Link, avvenuto a novembre 2021.
Quest’ anno è previsto anche l’avvio dell’iter autorizzativo per il progetto Adriatic Link, il nuovo elettrodotto sottomarino che unirà Abruzzo e Marche. Tra le principali infrastrutture elettriche in corso di realizzazione, figura l’interconnessione con la Francia, la cui entrata in esercizio è prevista nel 2022. Inoltre, tra i principali progetti per accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico italiano, ci sono gli elettrodotti Colunga-Calenzano fra Emilia-Romagna e Toscana e Paternò-Pantano-Priolo in Sicilia. Post conti 2021 il titolo Terna in borsa scende del 2,77% a 6,81 euro. (riproduzione riservata)