Sono arrivate nel porto di Taranto le torri che faranno partire i lavori per la realizzazione del parco eolico off shore del Mediterraneo presso il porto della città pugliese. L’impianto è stato ideato e progettato da uno studio di Taranto con a capo l’ingegnere Luigi Severini.
Secondo le previsioni, dovrebbe essere pronto a settembre ed entrare in funzione fra la fine dell’anno e l’inizio del 2022. Nel complesso, il parco eolico è un investimento di circa 80 milioni di euro di fondi privati che fa capo a Renexia, che, a sua volta, ha inglobato le energie rinnovabili del gruppo Toto. Lo specchio di mare interessato è pari a 131.000 metri quadrati, si trova a circa 2 chilometri e mezzo dalla costa, mentre l’area demaniale marittima è di 455 mq.
L’impianto è costituito da 10 turbine da 3 MW ciascuna con 30MW potenza nominale installata. La produzione stimata è di 55.600 MWh l’anno in grado di servire il fabbisogno di 18.500 famiglie. L’intero progetto verte su fondazioni monopalo con un diametro di 4,5 metri, lunghezza totale di circa 50 metri, per 400 tonnellate di acciaio. Su queste fondazioni (parzialmente infisse nel fondale marino) saranno installate le torri da 80 metri e i rotori da 135 metri di diametro.
Ultimate, invece, le opere a terra, cioè la sottostazione elettrica e il cavidotto con scavo in trincea per la messa in sicurezza. Le opere a mare (turbine e monopali) dovrebbero richiedere circa un mese di lavori.
Il parco eolico offshore del Mar Grande di Taranto ha un doppio primato: primo ad ottenere la piena autorizzazione, a fronte di oltre 20 progetti presentati a partire dal 2008, e primo nel Mediterraneo. L’insediamento di Taranto ha fatto da apripista ad altri due parchi per Sicilia e Sardegna che però, diversamente da quello di Taranto, sono galleggianti, floating, situati a 30-35 chilometri dalla costa, ed esprimono potenza ed investimenti maggiori.