“Emilia 5”: questo il nome dell’innovativa automobile alimentata ad energia solare targata “Onda Solare” – team che comprende studenti e docenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Ferrari – e realizzata grazie all’apporto dell’Università di Bologna e del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile noto con il nome “MOST”.
Ferrari non è nuova a progetti all’avanguardia a sfondo “green”: già nel 1987, a Maranello fu approvata la prima macchina elettrica; nel corso dei decenni, si sono susseguiti decine di prototipi ad emissioni zero (idrogeno, solari, elettromuscolari, elettriche e ibride).
Alcuni dati tecnici sul quinto modello della serie “Emilia”: appena 460 chilogrammi, dotata di due motori elettrici in-wheel capaci di spingere il veicolo a 120 km/h. Dato notevole, considerando i cinque metriquadri di pannelli fotovoltaici sul tetto, funzionali a ricaricare il pacco batteria di accumulo. Il progetto, sorto per i meriti della squadra di “Onda Solare”, è finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del pacchetto di finanziamenti Next Generation EU. “Possiamo vantare – afferma Gianmarco Montanari, direttore generale del Most – la collaborazione di ventiquattro università, altrettante grandi imprese e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. La parola d’ordine è stata mobilità: mobilità verde, mobilità accessibile, mobilità decongestionata per i centri urbani e mobilità sicura”.
“La comunità dell’Alma Mater – dichiara la professoressa Simona Tondelli, protettrice vicaria dell’UniBo – riesce a portare avanti al meglio questo tipo di progetti. ‘Emilia 5’ ha una storia lunga. Studenti e tecnici si sono uniti a vario titolo lavorando da diversi anni alla buona realizzazione dell’idea iniziale. Gli studenti hanno bisogno di ‘imparare facendo’, apprendendo competenze e conoscenze trasversali”.