Nel 2022 su Subito sono stati venduti circa 20 milioni di oggetti; attraverso ciascuna compravendita, gli utenti della piattaforma hanno contribuito ad un risparmio totale di 2,7 milioni di tonnellate di CO2. Chi sceglie l’economia dell’usato, infatti, da una parte regala una seconda vita alle cose, evitando la loro dismissione in discarica, dall’altra evita potenzialmente le emissioni di CO2 e i costi ambientali della produzione di un bene nuovo. Subito, piattaforma per comprare e vendere in modo sostenibile con oltre 16 milioni di utenti unici al mese, torna anche quest’anno a quantificare l’impatto ambientale dell’attività di compravendita sulla piattaforma presentando i dati dello studio ‘Second Hand Effect 2022’ commissionato a Ivl (Istituto di Ricerca Ambientale Svedese). Il metodo utilizzato per lo studio è il Life Cycle Assesment (Lca), che tiene in considerazione l’intero ciclo di vita dell’oggetto e ne quantifica per tutto il periodo le sue emissioni di CO2: dall’estrazione delle materie prime, alla loro lavorazione, passando per la distribuzione fino al suo smaltimento.
Da ricordare, innanzitutto, che il 57% degli italiani, dato in crescita di tre punti percentuali rispetto all’anno scorso, dichiara di comprare e vendere prodotti usati. Lo studio rivela, poi, che risparmiare 2,7 milioni di tonnellate di CO2 corrisponde alla somma di tutte le emissioni prodotte da 374.000 italiani nell’arco di un anno (più degli abitanti di Firenze). Per rendere ancora meglio l’idea, è come se fossero stati piantati 1.300 ettari di alberi, che coprirebbero una superficie delle dimensioni di 2.500 campi da calcio.
“Fare Second Hand non è solo una scelta intelligente e smart; scegliere l’economia dell’usato permette di fare la propria parte all’interno di un circolo virtuoso che da un lato regala una seconda possibilità a degli oggetti e, dall’altro, riduce la nostra impronta quotidiana sull’ambiente abbattendo le emissioni di CO2 derivanti dall’acquisto di prodotti di prima mano – commenta Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito – Il numero degli italiani che scelgono consapevolmente di affacciarsi al mercato Second Hand è in crescita, così come il valore economico che questo mercato genera per il nostro Paese, che equivale all’1,3% del Pil. Come Subito vogliamo offrire agli italiani un luogo dove generare valore condiviso, a favore dell’economia e dell’ambiente. Insieme possiamo davvero fare la differenza grazie alla second hand che è sostenibile nel Dna: questi numeri importanti, che abbiamo ottenuto grazie ai 2 milioni e mezzo di italiani che ogni giorno ci scelgono, ne sono la prova”.
Relativamente alle categorie che hanno avuto il maggior impatto in termini di risparmio di CO2, lo studio Second Hand Effect riconferma anche quest’anno al primo posto quella dei Motori, che ha generato un risparmio di 2.293.594 tonnellate di CO2. A seguire Casa e Persona, Elettronica e Sport&Hobby in quarta posizione.
L’analisi ha indagato anche il livello territoriale, andando ad evidenziare le regioni che hanno dato il contributo maggiore alla Second Hand e quindi al suo impatto positivo sull’ambiente. Da quanto emerso, il podio delle regioni coincide con la classifica del 2021. In prima posizione troviamo infatti la Campania che ha risparmiato 410mila tonnellate di CO2, seguita dalla Lombardia con le sue 369mila tonnellate risparmiate e, in terza posizione, il Lazio che ha generato un risparmio pari a 301.385 tonnellate di CO2.