“L’industria del riciclo italiana si conferma leader in Europa ed è ormai vicina al raggiungimento degli obiettivi di recupero di materia fissati a livello Ue al 2025-2035. In alcuni casi, come per il riciclo degli imballaggi, questi sono già stati superati. Per un sistema economico davvero circolare nell’uso delle risorse, è necessario però seguire un’agenda di lavoro nei prossimi due anni che ci consenta di compiere il definitivo salto di qualità”. Sono queste le principali evidenze emerse nel corso della presentazione, tenutasi lo scorso 21 novembre a Roma, del Rapporto annuale ‘L’Italia che Ricicla’, promosso dalla sezione Unicircular di Assoambiente – l’Associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche.
L’Italia di fatto rientra tra i nove Stati membri dell’Ue virtuosi nella gestione dei rifiuti, sono ben 18 (tra cui anche Francia, Spagna, Portogallo e Svezia), invece, quelli che risultano ancora lontani dal raggiungimento dei target definiti. Addirittura otto Stati membri collocano ancora in discarica più del 50% dei propri rifiuti urbani.
Nel Report di quest’anno Assoambiente ha definito ‘un’Agenda di Lavoro 2024-2025’ per le istituzioni nazionali ed europee, un vero e proprio manifesto programmatico dell’industria italiana del riciclo articolato in 10 punti, per fornire un contributo decisivo alla transizione verso un’economia realmente circolare nell’uso delle risorse.
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