Una metodologia innovativa per individuare indicatori e interventi utili a garantire una maggiore resilienza delle infrastrutture elettriche – sottoposte agli eventi climatici estremi – e di conseguenza maggior sicurezza del servizio elettrico e del territorio per imprese e cittadini. È il risultato di un anno di lavoro presentato nei giorni scorsi in un webinar pubblico da Terna – la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale – Rse – società per lo sviluppo di attività di ricerca nel settore energetico – e Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.
La nuova metodologia per il Piano di Resilienza della rete elettrica nazionale è stata illustrata da Stefano Saglia e Luca Lo Schiavo, rispettivamente membro del Collegio e Vicedirettore direzione infrastrutture energia e unbundling dell’Arera, Francesco Del Pizzo, responsabile Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna, Maurizio Delfanti, amministratore delegato di Rse.
Nello specifico, lo studio coordinato da Terna e Rse si compone di 3 principali linee guida – che analizzano la frequenza e l’estensione degli eventi climatici estremi, il loro impatto sulle infrastrutture di rete e un’analisi della tipologia di asset interessati – e individua una serie di interventi specifici per minimizzare il rischio di interruzione del servizio elettrico. Tra questi sono indicate azioni preventive per diminuire l’esposizione degli impianti a eventi meteorologici severi; soluzioni per ridurre il tempo di ripristino degli asset a seguito di disservizi; e attività di monitoraggio predittive per anticipare situazioni meteo critiche con impatto sulle reti.
Lo studio è il risultato di un approccio ad ampio spettro che ha consentito a Terna e Rse di analizzare e definire le curve di vulnerabilità delle infrastrutture – ovvero stime della probabilità di rottura dei componenti a sollecitazioni dirette ed indirette – partendo dalla mappatura della rete e individuando le porzioni a maggior rischio per effetto di vento forte, ghiaccio e neve. Infine, correlazioni meteo storiche hanno permesso di valutare con maggiore accuratezza la probabilità delle contingenze multiple tenendo conto dei cambiamenti climatici: in questo modo è stato possibile identificare le aree del territorio più a rischio di guasti a fronte di eventi meteo avversi e individuare le zone a maggior priorità di intervento.
Terna ha già pianificato la realizzazione di nuove linee in cavo interrato, il potenziamento, l’interramento o il rifacimento a seconda delle esigenze di elettrodotti esistenti, interventi puntuali di mitigazione del rischio, come per esempio l’installazione di dispositivi anti-rotazionali per prevenire la formazione dei cosiddetti manicotti di ghiaccio sui conduttori, l’implementazione di piani di emergenza con strumenti e attrezzature a supporto del ripristino del servizio, quali mezzi speciali e gruppi elettrogeni. Infine, modelli previsionali per un sempre più dettagliato e preciso monitoraggio delle infrastrutture tramite l’utilizzo di innovativi sensori, IoT e analisi dei big data.