Lo sviluppo di energie rinnovabili sta attraversando un momento di rapida e crescita. La 58esima edizione del report EY Renewable Energy Country Attractiveness Index (Recai) evidenzia che, nonostante la crisi pandemica, a livello mondiale lo scorso anno gli investimenti in capacità di energia rinnovabile sono cresciuti del 2% mentre le installazioni di capacità rinnovabili sono aumentate del 45% rispetto al 2019, segnalando il tasso di crescita più veloce negli ultimi vent’anni.
Il Recai classifica 40 Paesi in base all’attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili.
Il climate change e le energie rinnovabili sono tra le priorità dell’agenda internazionale in vista della COP26 e dell’agenda europea al fine di accelerare la transizione energetica volta a ridurre le emissioni di carbonio. Sarà tuttavia fondamentale -riporta una nota a margine del report – supportare ed espandere lo sviluppo di una rete infrastrutturale in grado di sostenere la transizione globale verso un’economia cosiddetta decarbonizzata.
L’Italia passa dal 15esimo al 13esimo posto nel Recai. Scala dunque due posizioni in classica in meno di sei mesi, consolidando il proprio impegno nella transizione energetica. Esistono fattori di mercato e di medio periodo che assumono ruoli di rilievo nel mix energetico nazionale. In primo luogo, in termini di capacità produttiva l’Italia si è posta dei target energetici ambiziosi, nonostante gli effetti della pandemia, puntando a raggiungere l’obiettivo di circa 95 GW di capacità installata al 2030, rispetto ai 55 GW di capacità installata finora negli anni passati, a cui si sommano ulteriori 10-15 GW di capacità incrementale al 2030 che dovrebbe essere installata per soddisfare la domanda di energia rinnovabile necessaria per raggiungere l’obiettivo di produzione di idrogeno verde.
“Siamo di fronte a un momento cruciale per accelerare la transizione energetica del Paese.” – ha commentato Giacomo Chiavari, EY Europe West Strategy and Transaction Energy Leader – “Grazie alle risorse del PNRR per il settore green, in particolare per quanto riguarda l’idrogeno verde, e ai progressi legati al mercato dei PPA. Ma per farlo è necessario consolidare e abilitare i driver di breve e lungo periodo in grado di incrementare lo sviluppo di energia prodotta a partire da fonti rinnovabili”.