È stata presentata lo scorso 12 febbraio la documentazione relativa alla valutazione di impatto ambientale per il progetto Agnes, per la costruzione del più grande parco eolico europeo offshore in un mix energetico che include anche fotovoltaico e idrogeno.
Contemporaneamente, come anticipato a inizio febbraio, la compagine azionaria che prevede un investimento vicino ai due miliardi euro per realizzare Agnes, è composta ora dalla ravennate Qint’x, da Saipem e dal fondo F2J, come ricorda un comunicato.
Il fondo, in particolare, è molto presente sul territorio nazionale per gli investimenti in infrastrutture e porti. In questo caso è entrato nell’azionariato con la divisione ‘Energia per la transizione’ che ha già in portafoglio Sorgenia.
La presentazione della richiesta di Via (con relativo deposito di una cospicua fidejussione) era molto attesa perché fa assumere al progetto un’altra dimensione.
La prima area dove sono previste le pale eoliche è ‘Romagna 1’ tra Marina di Ravenna e Punta Marina. Si sviluppa su una superficie di 17 chilometri quadrati ed è composta da 15 turbine eoliche alte 130 metri. ‘Romagna 2’ sarà più lontano dalla costa e più a sud, maggiore la potenza con 50 turbine eoliche sempre alte 130 metri, con una disposizione che consentirà di sfruttare al massimo il vento che soffia al largo.
Uno dei grandi punti a favore dell’eolico ravennate – ricorda infine la nota – è quello della lontananza della costa e, quindi, lo scarso impatto visivo: oltre le 20 miglia. Si vedrà ancora meno da terra l’impianto fotovoltaico galleggiante, che si alza di circa 2,5 metri sul livello dell’acqua e secondo il progetto si svilupperà su una superficie di 63 ettari.