Secondo uno studio pubblicato in Finlandia dal portale ambientalista Fortum – e ripreso dalla Reuters – per raggiungere la neutralità climatica nei paesi scandinavi entro il 2050 servirà il 75% in più di energia elettrica rispetto ad oggi. In definitiva, rispetto a quanto generato al momento, serviranno ulteriori 290 terawattora di elettricità pulita. E parliamo di una vasta area geografica dove i temi e le priorità ambientali occupano i primi posti delle agende governative.
La Finlandia si è posta il raggiungimento degli obiettivi carbon neutral entro il 2035, l’Islanda entro il 2040, la Svezia entro il 2045, Norvegia e Danimarca entro il 2050. Ciò significa sostituire il carbone, il petrolio e il gas naturale con l’elettrificazione di diverse settori strategici di questi Paesi, dall’industria ai trasporti, dai servizi all’economia, dalle case alle amministrazioni pubblica, dalla sanità alla sicurezza.
Lo studio indica che i settori più difficili da avviare alla transizione energetica green, perché più energivori, sono quelli dell’industria pesante, dell’acciaio, della chimica e dei trasporti (non solo di terra, ma anche di cielo e mare) Serviranno per questo nuovi 83 gigawatt di energia elettrica generata da fonti energetiche rinnovabili, soprattutto dagli impianti eolici, idroelettrici e nucleari.
Riguardo all’eolico, aumenterà la capacità di generare energia elettrica del +70% grazie agli impianti onshore e del +20% da quelli offshore, mentre dal sole si ricaverà un altro 10% in più.
Oltre all’elettrificazione da fonti rinnovabili, si attende una riduzione delle emissioni inquinanti anche dall’utilizzo di carburanti puliti come l’idrogeno (a sua volta ottenuto attraverso l’impiego di fonti rinnovabili).