Le politiche di decarbonizzazione dovrebbero creare diverse opportunità di investimento in Cina. Lo sostiene un’analisi firmata da Carol Liao, economista della società Pacific Investment Management Company (PIMCO) specializzata nella gestione globale degli investimenti.
La Cina, secondo l’analisi della Liao, dovrà abbassare aggressivamente la sua intensità carbonica. «Sarà un risultato difficile da ottenere, perché la produzione ad alta intensità energetica e altamente inquinante ha guidato la rapida crescita della Cina da quando Pechino ha aderito alla World Trade Organization nel dicembre 2001», ha spiegato l’economista. Per raggiungere la neutralità carbonica, la Cina dovrà riequilibrare la sua economia, inasprire gli standard di inquinamento industriale, migliorare l’efficienza energetica e aumentare la capacità di produzione di energia rinnovabile. Molte materie prime (compresi i combustibili fossili) rimarranno centrali per la crescita della Cina nel breve termine.
Nel medio termine, la decarbonizzazione dovrebbe stimolare la domanda di metalli di base come alluminio e rame, ampiamente utilizzati nelle rinnovabili, nelle reti elettriche, e nella produzione di auto ibride e completamente elettriche. A lungo termine i settori legati alla generazione di energia rinnovabile e alla trasmissione e distribuzione dell’elettricità potrebbero beneficiare del sostegno del governo e del riequilibrio dell’economia.”Un fattore – specifica la Liao – che dovrebbe fornire un certo sostegno ai prezzi, compensando l’impatto del rallentamento degli investimenti in infrastrutture e abitazioni“.
A lungo termine, in definitiva, la domanda cinese di materie prime fossili dovrebbe diminuire man mano che il Paese passerà all’energia pulita. In tutti i casi – conclude l’economista – nasceranno opportunità interessanti per gli investitori.