“Le principali sfide a cui il settore forestale nazionale deve e può dare un concreto contributo sono oggi legate alla crisi climatica in atto e, di conseguenza, alle esigenze di decarbonizzazione dell’economia e di sviluppo delle energie rinnovabili”.
È quanto si legge in un passaggio della Strategia forestale nazionale (DM 23 dicembre 2021) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 9 febbraio 2021 (n.33) e promossa dal Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) in concerto con Mite, Mic, Mise e Conferenza Stato-Regioni.
La strategia, previsa dal Testo unico in materia di foreste e filiere forestali (D.lgs 34/2018), avrà una validità ventennale e dovrà essere aggiornata a seguito di verifiche quinquennali, per richieste istituzionali specifiche o in applicazione di nuovi impegni internazionali.
“All’attuazione della strategia – scrive il Mipaaf in una nota – ha pensato la legge di stabilità 2022 prevedendo un apposito fondo il cui stanziamento è previsto svilupparsi sul primo decennio”.
Nel documento si ricorda che in Italia il “settore legno-energia, compreso indotto, fattura 4 miliardi di euro e coinvolge 14.000 imprese. Le biomasse solide destinate alla produzione di energia termica costituiscono la prima rinnovabile italiana consumata con 6,45 Mtep. la seconda è l’idroelettrica con 3,98. Il fotovoltaico italiano è solo quarto con 2,04 Mtep (rapporti statistici Gse)”.
Tra gli obiettivi della strategia, dunque, troviamo il voler “riconosce il contributo attivo del settore forestale e delle sue filiere nel perseguimento degli impegni internazionali sottoscritti dal Governo italiano e da cui discendono gli indirizzi strategici europei e le strategie e politiche nazionali in ambito climatico di tutela e conservazione della biodiversità, sviluppo della bioeconomia, energia e mantenimento dell’occupazione nelle aree rurali”.