Con l’obiettivo di giocare un ruolo significativo nel mercato delle energie rinnovabili, MecVel sviluppa soluzioni totalmente compatibili con le esigenze dell’industria “sostenibile” e con le automazioni richieste dalle applicazioni di riferimento.
La società con sede a Bologna opera nel campo dell’automazione lineare dal 1987, e l’esperienza maturata l’ha portata a concentrarsi, in particolare, sull’industria fotovoltaica, analizzandone le criticità, le richieste, le specifiche tecniche, per capire come soddisfarle con soluzioni performanti e su misura. Tra queste l’attuatore lineare, vale a dire un sistema alimentato da un motore elettrico collegato a un riduttore. L’attuatore lineare elettrico, dunque, converte il moto rotatorio di un motore in un movimento di tiro o spinta, esercitando una forza su un singolo asse.
Di recente MecVel ha presentato il nuovo attuatore lineare elettrico HP5, progettato per inseguitori solari mono e biassiali, sistemi (detti anche di puntamento) che offrono il massimo rendimento: gli inseguitori solari monoassiali – riporta un comunicato di MecVel – permettono di ottenere un incremento in termini di conversione dell’energia fino al 40% in più rispetto a un impianto fotovoltaico fisso, che arriva a +50% con un sistema biassiale.
L’inseguitore solare monoassiale prevede che la rotazione del pannello fotovoltaico avvenga su un asse: su quello verticale la movimentazione è definita di roll, e permette un continuo orientamento della vela e un lento ma costante “inseguimento” del sole nell’arco del giorno, mentre su quello orizzontale la movimentazione è definita di tilt, e il rendimento viene influenzato dalla stagionalità, motivo per cui questa soluzione è più indicata per i Paesi a bassa latitudine.
Gli inseguitori solari biassiali hanno i due assi di rotazione perpendicolari tra loro quindi offrono entrambe le tipologie di movimentazione: si applica un attuatore lineare elettrico a ogni asse di rotazione, in modo che il pannello fotovoltaico sia sempre puntato verso il sole, mantenendo un angolo di incidenza tra la sua superficie e i raggi di circa 90°, così da massimizzare il processo di inseguimento.
Un valore aggiunto degli inseguitori solari rispetto agli impianti fotovoltaici fissi – specifica il comunicato – è che l’impatto ambientale è ridotto a zero: l’ombreggiamento è minimo e questo implica un minor consumo del suolo in quanto, non essendoci zone perennemente in ombra, grazie alla continua rotazione della vela, pioggia e sole riescono ad arrivare, in momenti diversi, a tutto il terreno sottostante, che rimane utilizzabile ad esempio per l’agricoltura, senza limiti che derivano dalla presenza dell’inseguitore solare.
Le particolarità che contraddistinguono l’HP5 nel mercato dell’automazione lineare al servizio dell’industria fotovoltaica sono, così riassunte dalla società:
- Una forza assiale statica fino a 45000 N: l’HP5 è in grado di sostenere il peso dell’intera vela se l’inseguitore solare è in posizione di riposo o di sicurezza, cioè quando il sistema di rilevazione della velocità del vento orienta il pannello fotovoltaico in orizzontale a causa di forti venti (automazione presente solo sugli inseguitori solari biassiali);
- Una forza dinamica fino a 15000 N, anche in presenza di corse lunghe (> 500 mm), mantenendo estremamente basse sia le velocità che gli assorbimenti (2 mm/s e 6 A);
- Il riduttore a ingranaggi in acciaio permette di trasferire il moto dal motore elettrico direttamente all’asse di spinta, senza nessuna perdita in termini di efficienza;
- Gli ingombri sono contenuti, dato il motore in corrente continua parallelo all’asse di spinta;
- Il fissaggio tramite i perni sul cannotto rende l’HP5 versatile e facile da inserire nella struttura principale, grazie anche ai collegamenti estremamente semplici previsti dal sistema elettrico, ottenendo un’installazione veloce e “pulita”.