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Le utilities italiane accelerano la transizione ecologica e digitale

Nel 2022, le utilities italiane hanno registrato un notevole aumento degli investimenti, con un volume complessivo di 6,2 miliardi di euro, di cui il 30% è stato destinato a iniziative di decarbonizzazione, digitalizzazione ed economia circolare. Questi dati emergono dal rapporto di sostenibilità ‘Le utilities italiane per la transizione ecologica e digitale‘, elaborato da Fondazione Utilitatis per conto di Utilitalia, la Federazione delle imprese di acqua, ambiente e energia.

Principali dati e tendenze

    • Investimenti in sostenibilità: un terzo degli investimenti totali, pari a 1,8 miliardi di euro, è stato destinato alla decarbonizzazione, digitalizzazione ed economia circolare, riflettendo un aumento del 35% rispetto al 2021.
    • Decarbonizzazione: gli investimenti nella decarbonizzazione sono stati superiori agli 830 milioni di euro, con un notevole incremento nella produzione di energia da fonti rinnovabili, che ha raggiunto l’81%, evidenziando un aumento del 32% in un solo anno.
    • Economia circolare: con investimenti che superano i 500 milioni di euro (+84% rispetto all’anno precedente), la percentuale di riciclo dei rifiuti differenziati ha raggiunto il 92%, mentre il recupero dei fanghi di depurazione ha superato l’88%.
    • Digitalizzazione: gli investimenti nella digitalizzazione sono cresciuti del 41%, raggiungendo i 420 milioni di euro. La distrettualizzazione della rete idrica ha raggiunto il 39%, mentre i contatori intelligenti del gas rappresentano il 55% di quelli installati.
    • Risultati economici e sociali: il valore aggiunto distribuito agli stakeholder è stato di 12,7 miliardi di euro, con una crescita dell’18% rispetto all’anno precedente. Ulteriori 33,7 miliardi di euro sono stati spesi verso i fornitori, di cui quasi il 65% verso realtà locali.

    Il rapporto evidenzia che il 47% delle aziende, anche in assenza di obblighi normativi, elabora un rapporto di sostenibilità. Il 17% ha una struttura dedicata alla sostenibilità, mentre il 36% ha obiettivi espliciti di sostenibilità nel piano industriale. Nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro, il 56% delle aziende monitora i near miss, mentre il 53% adotta sistemi certificati di gestione della sicurezza sul lavoro. La parità di genere nei Consigli di amministrazione è del 36%.

    Il rapporto, inoltre, dedica attenzione al tema della tassonomia, rilevando che la percentuale media di fatturato, spese operative e investimenti ammissibile è rispettivamente del 61%, 64% e 67%. La percentuale media allineata a questi parametri si attesta al 53%, 59% e 54%.

    Il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini, sottolinea l’importanza del settore delle utilities come elemento strategico per il Paese, nonostante le sfide come la crisi dei prezzi dell’energia e l’emergenza siccità. La sostenibilità continua a essere al centro della strategia delle imprese, garantendo non solo una transizione ecologica ma anche migliori performance aziendali e benefici per le comunità servite.

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