Lo scienziato svizzero Konrad Steffen è morto in un incidente in Groenlandia. Il ricercatore svizzero, 68 anni, era stimato tra i maggiori studiosi del cambiamento climatico che, con le sue ricerche aveva puntato a sensibilizzare i grandi del pianeta su quanto stava accadendo al clima della Terra.
Steffen è rimasto ucciso in un incidente proprio mentre si trovava nella stazione meteorologica, conosciuta come campo svizzero, fra i ghiacci della Groenlandia che stanno cedendo sotto il peso dei rialzi delle temperature. Il climatologo è infatti caduto in un crepaccio a circa 100 metri dal campo a causa del cedimento del ghiaccio.
L’incidente è avvenuto lunedì 10 agosto, ma solo a partire da ieri la notizia del decesso dello scienziato ha iniziato a diffondersi negli ambienti accademici e scientifici. Il corpo di Steffen, infatti, non è stato ancora recuperato e il rischio è che possa rimanere intrappolato tra le nevi eterne della Groenlandia.
Cittadino svizzero e statunitense, Steffen dal 2012 era il direttore dell’Istituto federale svizzero di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (Wsl) e in precedenza dal 2005 aveva diretto il prestigioso Istituto cooperativo per la ricerca nelle scienze ambientali (Cires) dell’Università del Colorado a Boulder. Ma era stato anche docente di architettura, ingegneria civile e ambientale al Politecnico federale di Losanna e professore all’Istituto atmosfera e clima del Politecnico di Zurigo.
Per 40 anni lo scienziato ha condotto ricerche sui cambiamenti climatici nell’Artico. “Con la morte di Steffen, abbiamo perso un collega straordinariamente gentile e impegnato. Tutti nel settore dei Pf sono molto rattristati per questa perdita” ha commentato Michael Hengartner, presidente del consiglio di amministrazione dell’Istituto federale di tecnologia Eth di Zurigo.