Sta per compiere un anno il Seabin di Trieste, il “cestino” collocato all’interno del Circolo Canottieri Adria, che ha permesso ad oggi di recuperare complessivamente quasi 130 chili di rifiuti galleggianti, l’equivalente in peso di circa 8.500 bottigliette di plastica da 0,5L tolte dall’acqua.
Per festeggiare la Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo, che si è celebrata l’8 luglio, il Gruppo Hera ha raccontato l’impegno volto a restituire ai cittadini un mare più pulito. Infatti, il “cestino del mare” tergestino, fratello del più giovane posizionato a Cervia nel 2022, nasce dalla collaborazione tra Gruppo Hera e Fondazione Marevivo in occasione del progetto PlasticLess di LifeGate che dal 2023 si è ampliato diventando Water Defenders Alliance, la grande alleanza di cui la multiutility fa parte fin dall’inizio, per difendere le nostre acque.
Questa sinergia ha permesso di tenere più pulito il Golfo di Trieste e, durante l’ultimo anno, è stato possibile raccogliere soprattutto mozziconi, imballaggi alimentari, bottigliette e tappi di plastica, contribuendo ad agire sull’inquinamento da microplastiche che vengono spesso scambiate per cibo dai pesci.
Come funziona il Seabin?
È un cestino “mangia plastica” con una capienza di 20kg, che galleggia in acqua e viene installato nei punti d’accumulo, cioè dove la forza spontanea del vento e delle correnti portano a un’aggregazione dei detriti. Il dispositivo Seabin è in grado di catturare fino a circa 1,5 kg di rifiuti al giorno, pari a oltre 500 kg di detriti all’anno, comprese microplastiche da 2 a 5 mm di diametro e frammenti di microfibre a partire da 0,3 mm. La sua pompa è capace di filtrare 25.000 litri di acqua all’ora, attirando i rifiuti che fluttuano in acqua, nel punto di accumulo, e risucchiandoli dentro il cestino. Sul fondo del dispositivo è anche posizionato un cuscinetto assorbente che pulisce l’acqua dal possibile film di idrocarburi.