Sono stati resi noti i primi risultati del progetto ambientale Ris-Orta, avviato nel 2022 sul Lago d’Orta. Si tratta del primo ripopolamento di bivalvi lacustri autoctoni della specie Unio elongatulus avvenuto in Italia, con obiettivi di ripristino della fauna autoctona locale dei bacini lacustri nazionali e di attività di bio-monitoraggio della qualità acque. Dai dati a oggi raccolti e che si stanno ancora analizzando, emerge una conferma importante: l’avvenuto successo dell’operazione di ripopolamento dei molluschi traslocati dal Lago Maggiore al Lago d’Orta e innestati tra la penisola di Orta e la località Bagnera. Il 70% di esemplari è infatti sopravvissuto sul lungo periodo e ha riportato un accrescimento annuale in linea con i dati tipici di questa specie, segno che le cozze autoctone possono ripopolare i nostri laghi, anche dopo decenni dalla scomparsa.
Sui bivalvi trasferiti sono stati installati dei microchip così che potessero divenire strumenti per il bio-monitoraggio in tempo reale , trasmettendo i propri dati al centro di ricerca CNR IRSA di Verbania Pallanza. Questa operazione ha permesso di ottenere una registrazione valvometrica costante, ossia la misurazione dell’ampiezza e della frequenza di apertura e chiusura delle due valve della conchiglia. Questo dato ha confermato la forte reattività delle cozze agli stress ambientali e ha consentito di definire i parametri di analisi corretti per effettuare le registrazioni dei diversi comportamenti dei molluschi nelle condizioni variabili dell’ambiente naturale e non solo in laboratorio. Da ultimo, la ricerca ha confermato che le cozze sono sistemi naturali di accumulo di sostanze tossiche prelevate dall’ambiente circostante.
Come è nato il progetto Ris-Orta
Il lago d’Orta è stato votato nel 2018 nel nono censimento “I Luoghi del Cuore” promosso da FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo, grazie all’attivazione del Comitato “Amici del Lago d’Orta” , una realtà formata da diversi soggetti di grande rilevanza sui temi della tutela ambientale e della sostenibilità tra cui l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR ISE) di Pallanza e Verbania, l’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone e dalla maggior parte dei Comuni che affacciano sul lago. Il comitato ha l’intento di rendere i cittadini consapevoli delle criticità del luogo, con grande coinvolgimento delle scuole.
In questo censimento, il Lago d’Orta si è classificato al 24° posto della classifica nazionale raccogliendo ben 16.650 voti e tale risultato ha permesso a Ecomuseo di partecipare al bando che il FAI lancia al termine di ogni edizione della campagna, mettendo a disposizione dei luoghi più virtuosi una serie di contributi economici.