Sviluppare sinergie nel campo della decarbonizzazione, con particolare riferimento ai combustibili alternativi, alla cattura del carbonio e alle energie rinnovabili nel settore navale: è l’obiettivo del memorandum of understanding firmato da Rina, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica, e Fincantieri, leader mondiale nella progettazione e costruzione di navi e fornitura di sistemi tecnologici complessi.
Nello specifico – spiega una nota congiunta – l’accordo prevede “iniziative legate allo scouting in campo tecnologico, all’analisi, allo studio, e alle simulazioni su nuovi carburanti o vettori energetici, in particolare idrogeno e ammoniaca, e alla carbon capture“.
La collaborazione includerà “attività dedicate all’approvazione in linea di principio, ovvero con un approccio alla classificazione basato sul rischio che consente di convalidare nuove progettazioni e concetti inediti sulla base di equivalenze in termini di sicurezza, e alla qualificazione di progetti e tecnologie innovative”. Le due aziende si concentreranno sugli impianti offshore per quanto riguarda l’energia eolica e su soluzioni tecnologiche dedicate all’energia prodotta da moto ondoso.
“Intendiamo ricoprire un ruolo attivo nella promozione di un’economia circolare e low carbon attraverso la riduzione degli impatti direttamente generati dalle attività produttive, lo sviluppo di prodotti e servizi ecosostenibili e la collaborazione con istituzioni e partner prestigiosi come in questo caso il Rina“, afferma l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono.
“Con Fincantieri condividiamo la stessa visione sulla decarbonizzazione: un percorso necessario a costruire un’industria sempre più sostenibile“, ha osservato il presidente e Ad di Rina, Ugo Salerno.