Enel comunica di aver chiuso il 2021 con l’utile netto di gruppo che sfiora i 3,2 miliardi di euro, con un incremento del 22,2%, e un risultato netto ordinario di quasi 5,6 miliardi di euro (+7,6%), grazie all’andamento positivo della gestione operativa. Lo si vede – riporta la nota diffusa – nell’andamento dei ricavi, già comunicati con il preconsuntivo, saliti a 88 miliardi di euro, il 33,3% in più del 2020, per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte e vendute, e per il contributo della cessione di Open Fiber per 2,4 miliardi di euro. Confermato l’ebitda a 19,2 miliardi di euro (+6,6%).
L’unica voce in calo è l’ebit, che si è fermato a circa 7,7 miliardi di euro (-9,2%) per effetto di maggiori ammortamenti e adeguamenti di valore. Gli investimenti del periodo, per l’acquisizione di un’ulteriore quota di partecipazione in Enel Américas e l’effetto cambi negativo, hanno portato a un aumento del debito, pari a 51,9 miliardi di euro (+14,4%).
I flussi di cassa della gestione operativa, per oltre 10 milardi di euro, la liquidità generata dall’emissione per 2,2 miliardi di euro di un prestito obbligazionario non convertibile, la riconduzione a strumenti ibridi di capitale per prestiti obbligazionari già emessi per 967 milioni di euro, e l’effetto della cessione di Open Fiber, hanno parzialmente compensato il fabbisogno finanziario.
Gli investimenti sono cresciuti a circa 13 milardi di euro (+27,5%), concentrati soprattutto in Infrastrutture e Reti, Enel Green Power, Mercati finali ed Enel X. La nuova capacità rinnovabile costruita nel 2021, che supera 5,1 Gw, includendo per la prima volta 220 Mw di batterie, e la riduzione di 2 Gw della capacità a carbone, hanno permesso di avanzare nel processo di decarbonizzazione. La produzione a zero emissioni ha raggiunto il 60% della generazione totale del gruppo. L’obiettivo a lungo termine resta il raggiungimento del “Net Zero” entro il 2040 (anticipato di 10 anni), sia per le emissioni dirette sia per quelle indirette.
“I risultati di Enel per il 2021 dimostrano ancora una volta la resilienza e la sostenibilità del nostro modello di business anche in un contesto sempre più complesso, caratterizzato da una parte dai segnali di ripresa post pandemia e dall’altra dagli impatti negativi derivanti dall’incremento dei prezzi dei combustibili fossili.” – è il commento dell’ad Francesco Starace (nella foto) – “Appare ormai evidente il ruolo fondamentale che le utilities hanno nella gestione dei repentini cambiamenti del settore energetico, ed è in questa direzione che va la nostra strategia, incentrata su decarbonizzazione ed elettrificazione. In questo modo, possiamo cogliere le opportunità lungo tutta la catena del valore e contribuire al contempo all’indipendenza energetica nei Paesi in cui operiamo. È quindi indispensabile accelerare gli investimenti nelle rinnovabili, che garantiscono una fonte di energia stabile, sicura e competitiva, oltre a rappresentare, insieme alla digitalizzazione delle reti e all’elettrificazione dei consumi, la soluzione per combattere il cambiamento climatico. La validità della nostra strategia ci permette di mantenere il nostro impegno a distribuire agli azionisti un dividendo in crescita, basato su una politica semplice e trasparente.”
Per l’anno in corso, nonostante le tensioni geopolitiche, il gruppo conferma gli obiettivi: ebitda ordinario tra 19 e 19,6 miliardi di euro, utile netto ordinario tra 5,6 e 5,8 miliardi di euro, e dividendo di 0,40 euro per azione. (riproduzione riservata)