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Dati Terna: a marzo crescita del 3,5% dei consumi da energia elettrica

Nel mese di marzo a livello di consumi l’Italia ha registrato 27,3 miliardi di kWh di energia elettrica. Secondo i dati comunicati da Terna il fabbisogno è in crescita del 3,5% rispetto allo stesso mese del 2021 e in linea con quello di febbraio del 2022. Nel primo trimestre del 2022 – specifica la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale – la richiesta di energia elettrica italiana è in aumento del 2,6% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+2% il valore rettificato).

Nel dettaglio, marzo ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (23) e una temperatura media mensile inferiore di circa 0,7°C rispetto a marzo del 2021. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, è in crescita del 2,7%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di marzo 2022 è risultata ovunque positiva: +3,5% al Nord, +3,8% al Centro e +3,3% al Sud e nelle isole. In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, è in linea (-0,3%) con quello di febbraio di quest’anno.

Nel mese di marzo 2022 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’87% con la produzione nazionale e per la quota restante (13%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 24 miliardi di kWh (+7,7%). Le rinnovabili hanno coperto il 29% della domanda elettrica. In crescita le fonti di produzione eolica (+10,2%) e termica (+21,8%). In calo quelle geotermica (-0,2%), fotovoltaica (-3,5%) e idroelettrica (-48,2%), quest’ultima in particolare per effetto delle scarse precipitazioni che hanno caratterizzato il periodo e che stanno comportando, già da alcuni mesi, livelli di riempimento degli invasi prossimi ai valori minimi registrati negli ultimi 50 anni. Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a -18,4% per l’effetto combinato di un aumento dell’export (+14,5%) e di una diminuzione dell’import (-16,8%), fenomeno riscontrato già nei mesi precedenti.

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