Circularity – startup dell’economia circolare e piattaforma che consente alle imprese di riciclare e riutilizzare i loro scarti di produzione – ha chiuso l’esercizio 2021 con risultati estremamente positivi e in crescita. Pur in un anno ancora contrassegnato dal Covid – riporta un lancio dell’Adnkronos – Circularity ha più che triplicato il suo fatturato registrando un forte incremento del numero di clienti, in particolare nei settori tessile, agroalimentare, edile e farmaceutico.
“Il 2021 per noi è stato un anno entusiasmante, con una grande crescita che ci rende particolarmente orgogliosi.” – ha commentato Camilla Colucci, co-founder e ceo di Circularity (nella foto) – “In soli tre anni di effettiva attività abbiamo gettato le basi per posizionarci come un attore di riferimento nell’economia circolare in Italia, grazie alla nostra piattaforma e alle competenze di un team di risorse giovani e motivate. Oggi le imprese italiane si trovano a gestire un cambiamento epocale dei loro modelli e processi di produzione, con una normativa che sta cambiando e che le pone di fronte a nuove responsabilità e impegni stringenti. Circularity è in grado di accompagnare le imprese italiane verso nuovi modelli produttivi, più rispettosi dell’ambiente e basati sulla valorizzazione, il riciclo e il riutilizzo dei materiali”.
Le attività più richieste dalle imprese clienti sono quelle rivolte a rendere più efficiente l’utilizzo dei materiali nei cicli di produzione e mirate a realizzare processi produttivi circolari.
Oltre al significativo aumento del fatturato nel 2021 Circularity ha registrato un deciso incremento dell’Ebitda e ha chiuso l’esercizio con il suo primo utile di bilancio. Nel 2021 la startup innovativa ha inoltre investito oltre 120 mila euro in innovazione e sviluppo tecnologico e in particolare nel perfezionamento della sua piattaforma tecnologica, che oggi permette alle imprese di produzione di entrare in contatto con oltre 20.000 potenziali partner tra impianti di riciclo, trasportatori e altre imprese industriali. Attraverso la piattaforma le imprese industriali che producono scarti o rifiuti possono destinarli agli impianti di recupero o ad altre imprese, di altre filiere produttive, affinché diventino materie prime seconde da reimpiegare nei loro cicli di produzione.