Poste Italiane conferma il suo ruolo a supporto dello sviluppo sostenibile del Paese, coniugando il sostegno al tessuto locale delle piccole e medie imprese con l’impegno “green”.
In tale ottica – riporta un comunicato – l’azienda ha siglato un accordo con SMA Italia, tra i leader nella produzione di inverter e di soluzioni integrate per il fotovoltaico. La collaborazione consentirà agli installatori partner del gruppo di accedere all’offerta di “Cessione del credito d’imposta” di Poste Italiane a condizioni ad essi dedicate nell’ambito della soluzione SMA 110 Energy Solution.
“Siamo soddisfatti di annunciare questo accordo, che offrirà un ulteriore servizio agli installatori e quindi un vantaggio anche ai clienti finali, che potranno così accedere facilmente alle agevolazioni fiscali.” – ha affermato Valerio Natalizia, amministratore delegato di SMA Italia – “La nostra soluzione SMA 110 Energy Solution, già completa ed efficiente dal punto di vista tecnologico, diventa oggi più integrata e, soprattutto, rende più fattibile per gli italiani prendere in considerazione una risorsa come il fotovoltaico permettendo di superare l’ostacolo del credito. Il fatto che un player dell’importanza di Poste Italiane abbia deciso di collaborare con noi non fa altro che confermare la qualità e serietà della nostra proposta”.
I prodotti compresi nella soluzione recentemente lanciata da SMA Italia consentono sia il risparmio fino all’80% all’anno in bolletta grazie all’autoproduzione di energia, sia il miglioramento della classe energetica di un appartamento. Per questa ragione rientrano tra i principali interventi agevolabili al 110% e cedibili a terzi, secondo quanto previsto dal “Decreto Rilancio” dello scorso mese di maggio.
Per poter usufruire del Superbonus 110%, si dovranno infatti realizzare interventi di efficientamento energetico che, nel loro complesso, assicurino un miglioramento di almeno due classi energetiche oppure, ove questo non fosse possibile, il conseguimento della classe energetica più alta. L’installatore potrà in una seconda fase cedere a sua volta il credito d’imposta ad altri soggetti, tra cui, appunto, Poste Italiane.