Grazie a un progetto sperimentale promosso da Enel X, i sistemi di accumulo dell’energia nel residenziale potranno offrire servizi di bilanciamento alla rete, così da cambiare il modo di produrre e utilizzare l’elettricità. L’annuncio è stato dato dalla linea di business per servizi energetici avanzati del Gruppo Enel. Il progetto nasce in collaborazione con RSE (Ricerca Sistema Energetico). L’obiettivo è consentire agli utenti privati di trasformare la propria batteria in una risorsa attiva, e di partecipare al mercato dei servizi di rete che, fino a poco tempo fa, era riservato solo ai grandi impianti di produzione o ai carichi industriali.
La sperimentazione è attiva nelle province di Brescia, Bergamo e Mantova, in cui i primi accumuli residenziali sono stati inseriti negli aggregati UVAM (Unità Virtuali Abilitate Miste), in modo da poter utilizzare la capacità delle batterie per fornire determinati servizi alla rete.
“Il potenziale di questa sperimentazione è enorme: ci sono migliaia di batterie residenziali in Italia che potranno contribuire a garantire la stabilità del sistema elettrico. Si tratta di una pietra miliare per il Paese nel percorso verso un modello energetico sempre più sostenibile.” -ha affermato Marco Gazzino, Responsabile Innovazione e Product Lab di Enel X – “Nello specifico, l’aggregatore abilita gli impianti di generazione e accumulo distribuiti sul territorio a partecipare al mercato dei servizi di rete fino a poco tempo fa riservato solo ai grandi impianti di produzione o ai carichi industriali. Anche per gli utenti residenziali sarà possibile quindi trasformare la propria batteria in una risorsa attiva“.
La conclusione della sperimentazione è prevista per la fine del 2020 e hanno già aderito più di 100 impianti fotovoltaici con accumulo. Tutti i proprietari d’impianti residenziali e piccole aziende nelle province, interessati all’iniziativa, possono aderire entrando a far parte della Smart Community di Enel X.